Milano, rapine di orologi di lusso: 5 arresti

di Redazione

Il gesto rapido, la fuga tra le vie del centro, il bottino da decine di migliaia di euro: due rapine, consumate a distanza di settimane, finiscono ora al centro di un’unica cornice investigativa che racconta la pressione costante delle bande specializzate sugli orologi di lusso a Milano. Due operazioni distinte, coordinate dalla procura del capoluogo lombardo, hanno portato a ordinanze di custodia cautelare per complessive sei persone e a un ricercato ancora in fuga.

Il colpo da 80mila euro tra corso Venezia e via Sant’Andrea – Il 29 agosto scorso, dopo una cena in un ristorante di corso Venezia, un imprenditore italiano di 72 anni, insieme alle figlie e alla compagna, si era diretto verso via Sant’Andrea per recuperare l’auto parcheggiata. Durante il tragitto aveva incrociato un giovane con cappellino con visiera, cuffie e t-shirt nera con una scritta bianca, che lo aveva seguito con sospetta insistenza, superandolo più volte anche su via Monte Napoleone, probabilmente per osservare l’orologio che portava al polso. Arrivato in via Sant’Andrea, l’uomo era stato avvicinato alle spalle e, con un gesto fulmineo, derubato dell’orologio del valore di 80mila euro. L’autore era poi fuggito in direzione di via Bagutta.

Le indagini tra telecamere e complicità – L’attività della sezione investigativa del commissariato Centro, basata sull’acquisizione dei filmati di videosorveglianza e sulla descrizione fornita dalla vittima, ha consentito di ricostruire l’intera dinamica e di individuare non solo l’autore materiale, ma anche un complice che svolgeva la funzione di vedetta, pronto ad intervenire in caso di reazione. Le immagini, in particolare quelle della fuga, hanno permesso di identificare il giovane con la t-shirt nera con logo.

Arresto, perquisizione e profilo internazionale – Il presunto autore dello scippo è un cittadino algerino di 28 anni, già detenuto a San Vittore per altra causa, destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nei giorni scorsi. A suo carico è emerso anche un altro procedimento penale pendente presso la procura di Roma, per un analogo furto di orologio di valore. Inoltre, attraverso la collaborazione con l’Interpol – ufficio di cooperazione internazionale di Modane – è risultato destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie francesi il 10 ottobre per tentato omicidio. Il 21 ottobre 2025 era stato rintracciato in un B&B della zona nord di Milano e associato alla Casa circondariale “Francesco Di Cataldo”. Durante la perquisizione sono stati sequestrati alcuni indumenti utilizzati la sera del colpo, tra cui la t-shirt con il logo singolare e le scarpe. Ricercato resta invece il complice algerino di 29 anni, destinatario della stessa misura cautelare.

La rapina di ottobre ai danni del cittadino danese – Un secondo filone investigativo ha portato, giovedì scorso, all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone: tre cittadini italiani di 24, 26 e 28 anni e un cittadino domenicano di 23. La rapina risale alla notte di giovedì 2 ottobre, intorno alle ore 05.30. Un cittadino danese di 35 anni, dopo una serata trascorsa con un amico in una discoteca di corso Garibaldi, era stato avvicinato da un giovane che gli aveva offerto con insistenza un passaggio in auto. Seguito verso via della Moscova, aveva però intuito il pericolo e cambiato direzione dirigendosi verso via Volta.

L’aggressione alle spalle e la fuga in auto – Dopo circa trecento metri, l’uomo era stato aggredito alle spalle da tre persone. Uno di loro lo aveva colpito con un violento calcio alla gamba destra, facendolo cadere a terra, mentre tentava di strappargli l’orologio del valore di 25mila euro. Gli altri due bloccavano l’amico, impedendogli di intervenire. Compiuta la rapina, il gruppo era fuggito di corsa verso un’auto parcheggiata poco distante, pronta per la fuga.

Auto, pedinamenti e rivestimenti social – Le indagini del commissariato Centro, avviate dalla denuncia della vittima, si sono fondate su un’articolata attività di acquisizione e analisi dei filmati di videosorveglianza pubblici e privati. Le immagini hanno consentito l’identificazione della targa del veicolo utilizzato per la fuga e del suo utilizzatore, il 24enne destinatario della misura cautelare. Gli accertamenti hanno ricostruito anche gli spostamenti dell’auto nei pressi di corso Como e l’arrivo dei quattro intorno alle ore 01 per trascorrere la serata in una discoteca della zona. Determinanti anche i contenuti pubblicati sui social network aperti, che hanno contribuito all’identificazione di due degli indagati, mentre per gli altri sono risultati decisivi i confronti con alcuni tatuaggi. Servizi di pedinamento e osservazione hanno poi reso inconfutabile il quadro identitario del gruppo. IN ALTO IL VIDEO

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