Aversa, il vescovo Spinillo: “Giovanni Battista e Maria Immacolata, i volti della speranza”

di Redazione

Nella seconda domenica di Avvento, il tempo della preparazione assume i toni intensi della parola profetica: voce che scuote, svela, orienta. Nel commento alla liturgia del 7 dicembre, il vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, richiama la figura di Giovanni il Battista, indicandolo come “tra i profeti, il più vicino alla venuta del Signore, colui che arriva prima ad annunciare la venuta del Messia”.

Un uomo radicato nell’essenziale, austero nella missione e nella verità che porta con sé. Così lo descrive il pastore diocesano, sottolineando come “la verità, nella parola dei profeti, risplende in tutta la sua forza, e chiama ad una conversione, chiama ad un cambiamento di atteggiamento verso ciò che è la vita”. L’annuncio del Battista, dunque, si fa invito ad una rinascita interiore, perché il profeta “dà corpo alla nostra sensibilità spirituale”, incalzando ciascuno a riconoscere “ciò che ancora non si vede, ma che sentiamo come un desiderio, come un’anima del nostro vivere”. È l’atteggiamento di un’umanità che attende e non rinuncia alla speranza, che “alza lo sguardo e riconosce la luce che viene ad inondare il mondo”.

Accanto al Battista, nel cammino di questa domenica, risplende la presenza di Maria Immacolata, “colei che ha speranza solo nell’amore di Dio”, ricorda monsignor Spinillo: immagine limpida di fiducia, abbandono e ascolto, posta come riferimento di fede per un tempo che prepara alla nascita di Cristo. IN ALTO IL VIDEO 

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