Un’operazione dei carabinieri forestali ha portato al sequestro di tre terreni, tra Salbertrand e San Giorgio Canavese, ritenuti destinazioni abusive di rifiuti terrosi. Le verifiche, avviate nell’ambito di un’indagine della Procura di Torino sulla gestione illecita di materiali provenienti da scavi, hanno coinvolto complessivamente circa 65mila metri quadrati.
Le operazioni – I carabinieri forestali del Nipaaf di Torino, con i nuclei di Bardonecchia, Oulx, Pont Canavese e Volpiano, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione della procura del capoluogo piemontese, intervenendo sui terreni e nei depositi riconducibili a una società specializzata in terre e rocce da scavo, con sede in Alta Valle di Susa. Le attività hanno riguardato controlli e sequestri in aree demaniali, comunali e in parte appartenenti all’indagato.
Le ipotesi degli inquirenti – Al centro delle indagini c’è il legale rappresentante dell’azienda, accusato di aver gestito e smaltito rifiuti di matrice terrigena qualificandoli come materiale riutilizzabile, pur non avendo effettuato i trattamenti previsti. Secondo gli accertamenti, la documentazione necessaria ad attestare la corretta gestione dei conferimenti sarebbe stata falsificata, così da giustificare depositi su terreni pubblici e privati, eludendo anche un’ordinanza comunale emanata a Salbertrand per il ripristino dei luoghi. Le ipotesi di reato comprendono falsa documentazione, mancato adempimento a un provvedimento di smaltimento e gestione illecita di rifiuti non pericolosi.
Accertamenti e sequestri – Nel corso delle perquisizioni, i militari hanno acquisito documenti cartacei e digitali, sia nella sede della società sia negli uffici del Comune di San Giorgio Canavese, relativi alla tracciabilità dei conferimenti. Parte delle verifiche riguarda anche precedenti depositi di materiale terroso, già oggetto di un’ordinanza sindacale a Salbertrand, che avrebbe imposto il ripristino dell’area. Gli incartamenti sequestrati saranno ora analizzati dagli inquirenti nell’ambito dell’indagine. IN ALTO IL VIDEO

