Catania, guerriglia urbana durante corteo contro Ddl sicurezza: 2 arresti e 13 denunciati

di Redazione

Una città messa a soqquadro da un’azione preordinata di militanti riconducibili all’area anarco-antagonista: è il quadro tracciato dalle indagini della Digos della questura di Catania sugli scontri del 17 maggio scorso durante la manifestazione contro il Ddl sicurezza. Due persone sono state arrestate e altre 13 denunciate per le violenze che, secondo gli investigatori, hanno trasformato il corteo in un vero atto di devastazione.

Dal corteo alla guerriglia urbana – Quel giorno la manifestazione, organizzata dalla “Rete no Ddl sicurezza Catania”, si è trasformata in altro quando una parte dei partecipanti si è staccata dal gruppo principale. Da lì è partito un fitto lancio di oggetti contro i Reparti della Polizia di Stato schierati per la gestione dell’ordine pubblico. Contro gli agenti sono state scagliate pietre, bombe carta e ordigni incendiari, poi ispezionati dagli specialisti del Nucleo artificieri e classificati come di alto potenziale deflagrante, quindi particolarmente pericolosi. I più violenti hanno perfino realizzato una rudimentale base di lancio per far partire una batteria di petardi: uno di questi ha colpito un poliziotto alla nuca.

Vetrine sfondate e muri imbrattati – L’azione distruttiva è proseguita lungo il percorso del corteo. Persone totalmente incappucciate hanno danneggiato, con pietre e martelli, grosse vetrate e lastre di marmo di negozi e alberghi, mentre chi si trovava di passaggio cercava di allontanarsi in fretta. Sui muri di palazzi, abitazioni ed edifici pubblici sono comparse scritte come “uccidi gli sbirri” e “secondino assassino”, tracciate anche mentre alcuni cercavano di mettere fuori uso le telecamere di sorveglianza, colpendo gli impianti di videosorveglianza per cancellare ogni traccia.

L’inchiesta “Ipogeo” e l’individuazione dei responsabili – Nei giorni successivi, gli investigatori della Digos hanno passato al setaccio il materiale video, incrociando le immagini riprese prima e dopo la manifestazione. Nonostante la frangia più pericolosa del corteo fosse composta da persone che, prima degli scontri, si erano completamente travisate con cappucci, giacche e pantaloni tutti uguali, gli agenti sono riusciti a risalire all’identità dei presunti responsabili e a contestare loro le violenze. Nel fascicolo dell’indagine, denominata “Ipogeo” dalla strada in cui si è consumata la guerriglia urbana, si legge che circa 200 manifestanti “portarono a termine un atto di devastazione”.

Arresti, mandato europeo e ulteriori accuse – Sono state identificate e arrestate due persone: Luigi Bertolani, 33 anni, catanese, e Gabriele Venturi, 22 anni, originario di Bari, ritenuti leader di movimenti anarcoinsurrezionalisti attivi proprio tra Catania e Bari. Per una terza persona, destinataria di una misura cautelare in carcere, è stato emesso un mandato di cattura europeo perché, al momento dell’operazione, si trovava all’estero. Le misure non si fermano qui: complessivamente sono 13 le persone denunciate nell’ambito di “Ipogeo”, con perquisizioni eseguite tra Palermo, Bari, Brindisi, Messina e Siracusa. Tra loro, uno è accusato di rapina e lesioni ai danni di un pubblico ufficiale: avrebbe aggredito un agente della polizia locale di Catania, strappandogli dalle mani la paletta di ordinanza. IN ALTO IL VIDEO

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico