Un decreto di sequestro nei confronti del rappresentante legale di una società, con sede in provincia di Verona, indagato per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, in relazione a crediti d’imposta generati illecitamente per circa un milione di euro.
L’indagine sul “bonus facciate” – L’attività investigativa, condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Verona, è nata da specifiche analisi di rischio sull’utilizzo delle misure agevolative previste per interventi edilizi, erogate sotto forma di crediti d’imposta cedibili a terzi e utilizzabili in compensazione tramite modello F24, oppure monetizzabili presso istituti di credito e intermediari finanziari. Nel mirino in particolare il beneficio previsto dall’articolo 121 del cosiddetto “Decreto Rilancio” (decreto-legge 34 del 2020), che consentiva la detrazione o la cessione di crediti d’imposta fino al 90 per cento delle spese sostenute per il cosiddetto “bonus facciate”.
Crediti inesistenti per un milione di euro – Le indagini delle fiamme gialle scaligere hanno portato a ricostruire un articolato meccanismo di frode sviluppato, per il tramite della società veronese, attraverso la formazione di crediti d’imposta inesistenti per un valore complessivo di circa un milione di euro. Secondo quanto emerso, l’autore della frode accedeva al “cassetto fiscale” di ignari committenti che, pur non avendo mai eseguito alcun intervento di ristrutturazione, venivano indicati come primi cedenti di crediti inesistenti, successivamente monetizzati dal cessionario per incamerare i proventi della truffa.
Le contestazioni sui crediti fiscali – È emerso che i crediti fiscali nella disponibilità della società erano privi dei requisiti richiesti dalla normativa di riferimento e risultavano costituiti con modalità ritenute idonee a trarre in inganno l’amministrazione finanziaria. Un quadro che ha portato gli investigatori a quantificare in circa un milione di euro l’ammontare dei crediti ritenuti fittiziamente generati.
Il sequestro disposto dalla Procura – Alla luce degli elementi raccolti, l’autorità giudiziaria di Verona ha disposto il sequestro dei crediti d’imposta considerati fittizi, per un importo di circa un milione di euro, con l’obiettivo di impedirne la ulteriore circolazione e prevenire nuove condotte illecite a danno dell’Erario. IN ALTO IL VIDEO

