Una trappola studiata nei dettagli, consumata tra incontri sessuali e furti lampo. È quanto hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Sorrento che, questa mattina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una coppia — un uomo e la sua compagna — ritenuti gravemente indiziati di furto aggravato, indebito utilizzo di carte elettroniche, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della procura oplontina.
L’indagine – L’inchiesta, condotta dai militari della stazione di Sorrento, è partita dalla denuncia di una vittima derubata della carta di credito durante un incontro privato. Da quell’episodio, gli investigatori hanno ricostruito un meccanismo collaudato, replicato in oltre trenta casi tra la Penisola Sorrentina, l’area oplontina e quella stabiese, dal novembre 2023 al maggio 2025.
Il modus operandi – Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna riceveva clienti — per lo più uomini di mezza età — in un appartamento messo a disposizione dal compagno. Durante i rapporti sessuali, l’uomo si introduceva silenziosamente nella stanza e sottraeva carte bancomat e di credito dagli indumenti delle vittime, dove spesso trovavano anche i relativi pin, sostituendole talvolta con altre simili per ritardare la scoperta del furto. In pochi minuti, i due riuscivano a prelevare denaro dagli sportelli Atm o a effettuare pagamenti tramite pos, soprattutto per l’acquisto di grandi quantità di Gratta e Vinci.
Un cliente derubato due volte per oltre 28mila euro – Tra le vittime figura anche un commerciante di 49 anni a cui la coppia è riuscita a sottrarre oltre 28mila euro in contanti, utilizzando sempre la stessa tecnica: il cliente della escort posava i suoi effetti personali su un divanetto e mentre consumava il rapporto sessuale con Bonnie in un’altra stanza, Clyde rubava pin e carte bancomat, sostituendole con altre fasulle per ritardare la scoperta del furto. Nel caso del 49enne, però, la coppia è stata particolarmente fortunata: il cliente si è recato dalla donna con una borsa piena di soldi per ben due volte malgrado avesse qualche sospetto dopo il primo furto. In occasione della prima (risalente al mese di febbraio 2025) gli sono stati rubati ben 23mila euro e ciononostante è tornato a consumare, il 14 aprile 2025, anche questa volta con 5050 euro, nella stessa borsa.
Lo sfruttamento – Dalle indagini è emerso anche che l’uomo avrebbe gestito l’attività di meretricio della compagna, pubblicizzandola su siti di incontri, accompagnandola agli appuntamenti e trattenendo parte dei guadagni.
Le prove raccolte – A incastrare la coppia sono stati i filmati delle telecamere di sorveglianza, i dati delle transazioni bancarie, i contenuti dei telefoni cellulari e i riscontri delle perquisizioni domiciliari. Tutti elementi che hanno portato all’identificazione dei due come responsabili dei numerosi episodi contestati. L’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Gorizia, città dove si trovava al momento dell’arresto, mentre la donna è finita ai domiciliari, con il braccialetto elettronico, a Pomigliano d’Arco.

