Mondragone (Caserta) – Un ricordo che diventa bandiera di una battaglia civile. L’Associazione Mondragone Bene Comune (Ambc) riporta al centro il tema dell’asilo nido comunale e lega la propria campagna alla memoria di “Tatonno” Taglialatela, scomparso due anni fa, rivendicando una richiesta che – afferma – non ha mai smesso di portare avanti: dotare Mondragone di un servizio essenziale per la prima infanzia.
Il ricordo di Tatonno – “Vogliamo, in apertura, ricordare con immenso affetto il nostro compianto amico Tatonno, che due anni fa ci lasciava. Tatonno ci manca ogni giorno di più. Ci mancano il suo sorriso, la sua disponibilità all’ascolto, la sua fraterna amicizia, le sue idee e la sua voglia di fare e di cambiare in meglio. A Tatonno avrebbe fatto piacere l’accostamento del suo ricordo (incancellabile!) con la nostra (e quindi anche sua) battaglia per un Asilo Nido a Mondragone”.
La battaglia per l’asilo nido – Ambc richiama l’urgenza educativa dei primi anni di vita e accusa le passate amministrazioni di non aver attivato l’asilo nido già realizzato alla scuola Arcobaleno. L’associazione ricorda proteste, smentite alla “stucchevole propaganda” sul “nido che verrà” e la segnalazione alla Corte dei conti europea per la mancata attivazione della struttura, che nel frattempo sarebbe stata vandalizzata.
Le accuse a Francesco Lavanga e i nodi gestionali – Nel mirino, la comunicazione del 10 ottobre con cui il sindaco Francesco Lavanga ha annunciato il “completamento dei lavori” e una prossima inaugurazione. Ambc definisce la notizia positiva “seppur con grave e colpevole ritardo”, ma chiede quando il Consiglio comunale discuterà le modalità di gestione dell’asilo nido (e di quello in costruzione), denunciando che non sarebbe stata mai valutata l’integrazione nel Piao del personale necessario. L’associazione contesta l’ipotesi di affidamenti a privati e rivendica la gestione comunale diretta di tutti i servizi. Nel quadro delle responsabilità amministrative, Ambc chiama in causa anche l’ex sindaco Virgilio Pacifico.
Accesso ai servizi e criteri di graduatoria – Ambc sposta l’attenzione sulla platea degli utenti: “A noi che vorremmo che tutti i servizi comunali fossero a gestione comunale (senza privati!), fin d’ora, interessa comunque porre l’accento sulla necessità di garantire che tutti i bambini abbiano la possibilità di accedere ai servizi per l’infanzia, soprattutto quei bambini che nascono in contesti familiari e sociali svantaggiati”. L’associazione richiama le disuguaglianze di frequenza tra famiglie ad alto reddito e nuclei in condizione di svantaggio e contesta i criteri di graduatoria basati sull’occupazione di entrambi i genitori: “Vogliamo quindi contestare da subito quei criteri utilizzati per la formulazione delle graduatorie delle domande di iscrizione al nido che fanno riferimento alla condizione lavorativa dei genitori e che determinano un aumento della probabilità di accedere al servizio se entrambi i genitori del bambino lavorano. Vogliamo che chi sta predisponendo le regole che dovranno essere applicate alla gestione dell’Asilo Nido consideri soprattutto le altre condizioni, a partire dallo svantaggio economico della famiglia”.