L’Associazione Mondragone Bene Comune torna a puntare i riflettori sull’attuazione del Pnrr in provincia di Caserta, denunciando ritardi e un dibattito pubblico insufficiente.
«Mancano pochi mesi alla fine del Pnrr ma – sostengono da Ambc – di quella che doveva essere un’occasione irripetibile per il rilancio socio-economico del nostro Paese si continua a sapere poco. Tutte le analisi convergono sul fatto che senza questo piano l’Italia sarebbe scivolata in recessione già nel 2025, se non prima. Tuttavia, del più grande investimento nella storia recente del Paese, l’opinione pubblica continua a saperne poco o nulla e anche chi cerca di informarsi rischia di perdersi tra obiettivi slittati, cantieri che arrancano e promesse rinviate. Quanto al livello territoriale (parliamo dei territori della provincia di Caserta), un diffuso disinteresse accompagna fin dall’inizio il Pnrr. Sosteniamo ciò a ragion veduta, visto che siamo stati gli unici a livello locale ad esserci attivati per tempo per cercare di monitorare il Piano: l’Associazione Mondragone Bene Comune ha aderito e partecipa attivamente all’Osservatorio Civico Pnrr: osservatoriocivicopnrr.it. In più di un’occasione in questi anni abbiamo cercato invano di lanciare l’allarme per cercare in tutti i modi di scongiurare che l’opportunità del Pnrr andasse miseramente sciupata».
«Sconcerta – incalzano dall’associazione – che politici, politicanti e voltagabbana trovino il tempo per qualsiasi becera propaganda (anche sulle opere Pnrr), per rincorrere candidature (in qualsiasi schieramento, pur di rimanere a galla) e per brigare qui e là, ma fino ad ora non abbiano speso neppure una parola sullo stato del Pnrr in provincia di Caserta». Ambc rimarca la dimensione delle risorse in gioco: «Eppure, stiamo parlando di enormi finanziamenti (probabilmente si tratta della massa di soldi più ingente mai arrivata in questi territori in un lasso così breve di tempo)».
Sul fronte dei numeri, secondo l’associazione nei territori della provincia di Caserta sono in corso 4.250 progetti Pnrr portati avanti dalle diverse amministrazioni, per un totale di 4,4 miliardi di euro (il 40% già liquidato). Per il territorio di Mondragone si parla di circa cento interventi per 36,2 milioni di euro; limitatamente all’amministrazione comunale, risultano otto progetti in corso per 8,3 milioni (il 16% già liquidato). «Siamo molto preoccupati non solo per l’opacità che sta accompagnando tutta la “partita PNRR” nei territori della provincia di Caserta e per l’assordante silenzio e la colpevole inerzia del mondo politico e dell’associazionismo territoriale, ma anche perché a pochi mesi dalla fine del Pnrr si riscontrano enormi ritardi che rischiano di compromettere i finanziamenti e i progetti».
Richiamato anche il quadro normativo: «L’articolo 9, comma 1, del Decreto-legge 2 marzo 2024, numero 19 convertito dalla legge 29 aprile 2024, numero 56, ha previsto le Cabine di coordinamento in capo alle Prefetture per l’efficace attuazione dei programmi e degli interventi previsti dal Pnrr in ambito provinciale». Da qui l’appello agli uffici statali: «Vogliamo sperare che la Prefettura di Caserta, attraverso la Cabina di coordinamento, stia monitorando e cercando di individuare le eventuali criticità, mettendo in campo le attività di supporto affinché tutti i progetti vadano a buon fine. E vengano completati nel rispetto delle leggi e dell’interesse pubblico».
Il monito si chiude con un riferimento al dibattito nazionale: «“Il Pnrr che doveva cambiare l’Italia sta cambiando solo chi gestisce i fondi”: era il titolo di un interessante articolo di Althea Fabbri pubblicato qualche giorno fa su Linkiesta». E la conclusione: «C’è ancora tempo per scongiurare il fallimento del Pnrr in provincia di Caserta e per evitare di prendere atto che anche da noi, alla fine della fiera, gli unici a brindare saranno coloro che hanno gestito i fondi».
