Percepiva l’indennità di accompagnamento nonostante fosse perfettamente in grado di condurre una vita autonoma. A smascherare la truffa ai danni dello Stato sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Avellino, che hanno denunciato un soggetto per indebita percezione della provvidenza pubblica e dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, per un importo pari a 13.850,50 euro.
Le indagini, condotte dal Nucleo Mobile del Gruppo di Avellino, hanno consentito di accertare, allo stato degli atti, che il soggetto beneficiava dell’indennità a partire dal 2023, sulla base dell’esito di una visita medica che ne aveva riconosciuto l’invalidità totale, con necessità di assistenza continua. Secondo la documentazione sanitaria, l’interessato risultava infatti ultrasessantacinquenne, totalmente inabile a compiere gli atti quotidiani della vita, e portatore di handicap in situazione di gravità, come previsto dalla legge n. 104 del 1992.
Un quadro, questo, che però si è rivelato in palese contraddizione con quanto emerso nel corso delle attività di osservazione e pedinamento eseguite dalla Guardia di Finanza. I militari hanno infatti documentato che l’individuo si muoveva agevolmente e in completa autonomia, guidava regolarmente l’auto, faceva la spesa e caricava da solo i sacchetti nel bagagliaio del proprio veicolo.
Una condotta che, secondo gli inquirenti, smentisce radicalmente i presupposti richiesti per l’erogazione del beneficio assistenziale. Da qui la denuncia e il blocco della prestazione, insieme al sequestro delle somme già percepite in maniera indebita.