Un pomeriggio di festa trasformato in caos e paura. Erano da poco passate le ore 15 di lunedì 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica, quando un albero di grosse dimensioni si è improvvisamente schiantato al suolo a Piazzale Roma, il principale terminal automobilistico di Venezia, travolgendo un gruppo di persone. Il bilancio è pesante: nove i feriti accertati, tra cui una donna in condizioni gravissime.
Il cedimento si è verificato nella zona dei Tre Ponti, vicino a un’edicola e a pochi passi dal canale, proprio mentre un gruppo di turisti, tra cui anche alcuni bambini, stava attraversando il piazzale diretto a un matrimonio. Alcuni si sono ritrovati sotto il peso del tronco o colpiti dai rami. Sul posto è subito scattato l’intervento di emergenza.
In pochi minuti sono arrivati i sanitari del Suem 118, gli agenti della polizia locale, i carabinieri e diverse squadre dei vigili del fuoco, che hanno lavorato tra i detriti dell’albero per estrarre i feriti. Due persone sono state trasportate d’urgenza in ospedale in ambulanza. La scena, davanti a uno dei chioschi che si affacciano sul canale, è apparsa subito drammatica.
A destare maggiore preoccupazione è il quadro clinico di una donna, colpita violentemente dal crollo. I sanitari hanno dovuto praticarle il massaggio cardiaco sul posto prima di trasferirla in ospedale. Secondo quanto riferito da fonti del 118 e del Comune di Venezia, sarebbe l’unica in condizioni critiche tra i feriti.
Il grande arbusto, piantato in un’aiuola del piazzale, si è staccato di colpo dal terreno senza apparenti segnali di cedimento imminente. Un evento che ha scosso residenti e turisti, molti dei quali – come spesso accade in quella zona – stavano attendendo autobus diretti alla terraferma.
L’area è stata immediatamente transennata. Sul posto sono giunti anche due dirigenti comunali per un primo sopralluogo. Restano da chiarire le cause del crollo, ma l’episodio solleva interrogativi sulla stabilità del verde urbano in una città attraversata quotidianamente da migliaia di visitatori.