CASAL DI PRINCIPE. Gianluca Bidognetti, 20 anni, figlio del boss Francesco Bidognetti (nella foto), capo del clan dei Casalesi, arrestato per aver partecipato al tentativo di omicidio della zia e della cugina, Maria e Francesca Carrino, non è un collaboratore di giustizia.
La precisazione arriva dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Napoli nel giorno in cui il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere decide di confermare larresto del giovane e dunque di lasciarlo in carcere con le pesanti accuse di aver fatto parte di un commando di assassini che avrebbe dovuto uccidere sua zia e sua cugina per chiudere la bocca alla madre, diventata l8 novembre dellanno passato anche lei collaboratrice di giustizia.
Una precisazione che si è resa necessaria dopo che da Campi Bisenzio, nel fiorentino, il generale Antonio Girone, alla sua prima uscita ufficiale da direttore generale della Dia, ai giornalisti che gli chiedevano di commentare la notizia dellarresto del figlio del boss, avrebbe risposto che si trattava di una cattura eccellente perché apriva una breccia di collaborazione. Il nuovo capo della Dia, poi ha precisato trattarsi di un auspicio. Le sue parole avevano però fatto pensare al pentimento del giovane e dunque i magistrati napoletani hanno non senza irritazione e imbarazzo smentito decisamente: Bidognetti Jr non è un pentito. Gli ultimi due pentiti importanti nel clan dei casalesi sono Oreste Spagnuolo ed Emilio di Caterino, che stanno aiutando gli inquirenti a ricostruire gli affari dellala stragista clan dei casalesi, quella che fa a capo al superlatitante Giuseppe Setola, forse il vero capo della cosca più potente e sanguinaria del vecchio continente, come scrivono i nostri Servizi segreti.
dal blog di Paolo Chiariello (Sky Tg24)