Ucraina, Nato: “Rafforzeremo difese contro minacce chimiche e nucleari”

di Redazione

Mentre i leader del mondo continuano a mettere in guardia Putin sulle conseguenze dell’utilizzo di armi non convenzionali, gli Stati Uniti e la Nato si stanno preparando a fronteggiare un possibile impiego di armi biologiche o nucleari da parte della Russia. A riferirlo è Bloomberg, che cita un funzionario Usa secondo cui Washington è al lavoro sull’effetto deterrenza e su potenziali contromisure “mediche e di altro tipo” per aiutare l’Ucraina in caso di necessità. – continua sotto – 

Biden: “Valutiamo un sistema di difesa antiaereo” – Al vertice straordinario della Nato “abbiamo avuto il privilegio di ascoltare direttamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Continueremo a sostenerlo e a sostenere il suo governo con una significativa assistenza di sicurezza per combattere contro l’aggressione russa”. Lo afferma il presidente americano Joe Biden, dando il “benvenuto” alle misure di molti altri alleati a fornire assistenza di sicurezza. “Siamo impegnati a identificare ulteriori apparecchiature, inclusi sistemi di difesa aerea, per aiutare l’Ucraina”.

Stoltenberg: più armi a Ucraina, anti-carro e droni – “Gli alleati hanno deciso di fornire più assistenza all’Ucraina, anche dal punto di vista militare. Tra questi si contano armi anticarro, difese antimissili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci. Gli alleati poi assisteranno l’Ucraina con aiuti finanziari e umanitari”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine del summit straordinario dell’Alleanza Atlantica.

Onu approva risoluzione umanitaria. Cina astenuta – L’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la risoluzione proposta dagli occidentali sulla situazione umanitaria in Ucraina che chiede “l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili”, l’accesso umanitario e la protezione dei civili, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari. Sono stati 140 i Paesi che hanno votato a favore, 5 i contrari e 38 gli astenuti. Cinque paesi che hanno votato contro la risoluzione: Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea (gli stessi che hanno votato contro la risoluzione del 2 marzo scorso). La Cina invece è tra i 38 astenuti (tre in più della volta scorsa). I voti a favore sono scesi da 141 a 140. – continua sotto –  

Zelensky al G7: 2Creare sistema garanzie per nostra sicurezza” – Il presidente Volodymyr Zelensky invita i paesi del G7 a creare un efficace sistema di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e la regione, in grado di fermare qualsiasi aggressore in 24 ore. Lo riportano i media ucraini citando il discorso del presidente al summit. E’ necessaria “la creazione di un nuovo sistema di garanzie di sicurezza: garanzie reali, efficaci, in grado di fermare qualsiasi aggressore in 24 ore. Questo è ciò di cui il mondo ha davvero bisogno”, ha detto Zelensky, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. “Il mondo ha bisogno di nuove alleanze efficaci, di nuove garanzie efficaci”, ha aggiunto appellandosi ai Paesi del G7 affinché partecipino anche al progetto di ricostruzione postbellica dell’Ucraina.

Ucraina, premier Belgio: “No sanzioni energia, sarebbero devastanti” – Il “principio generale” che segue la Commissione Europea “è che le sanzioni devono impattare più la Russia che l’Ue. Non siamo in guerra contro noi stessi, non adotteremo misure che ci indeboliscono”. Sanzioni che colpiscano l’importazione di fonti di energia dalla Russia “avrebbero un impatto devastante sull’economia europea, non credo che sia necessario”. Lo dice il premier belga Alexander De Croo, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles.

Austria: “No a embargo gas russo, non è realistico” – “La posizione dell’Austria è molto chiara: con noi non ci sarà un embargo né sul gas né sul petrolio nei confronti della Federazione russa. Al momento non è realistico, ma lo stesso vale per la Bulgaria e la Repubblica ceca, non solo per l’Austria, ma anche per la Slovacchia e l’Ungheria”. Lo ha detto il cancelliere dell’Austria Karl Nehammer arrivando al Consiglio europeo. “Una delle conseguenze più immediate riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento energetico per la popolazione austriaca – ha spiegato -. Abbiamo adottato sanzioni massicce, ma ora si tratta di guardare con attenzione dove stanno operando e dove sono ancora troppo poco e dove ci sono delle scappatoie che si possono chiudere e dobbiamo concentrarci su di esse”. – continua sotto –  

Commissione Ue: “Più fondi per i Paesi più accoglienti” – Più fondi europei a disposizione degli Stati membri “che stanno accogliendo più rifugiati in proporzione alla loro popolazione”. Ad annunciarlo è il commissario Ue per la Coesione, Elisa Ferreira, dopo il voto dei parlamentari europei nella mini plenaria a favore del meccanismo “Care”. L’Unione europea aumenterà del 15% il prefinanziamento da “React Eu” per tutti gli Stati membri e del 45% per i Paesi più esposti alla crisi dei rifugiati ucraini.

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