Cittadini stanchi per i lavori in piazza: tempi troppo lunghi

di Emma Zampella

 CARINARO.E’ ancora un cantiere aperto la piazza del paese. E sembra che i lavori di ristrutturazione non giungano al termine, almeno per il momento.

La chiusura di via e piazza Trieste, da più di un anno, sta creando notevoli problemi all’assetto urbano ma soprattutto alla cittadinanza. Quello che era un progetto che l’attuale amministrazione comunale aveva avviato con grande soddisfazione non è ancora completato, creando così grande rumore e polemiche.

Le prime sono arrivate dagli stessi cittadini cheper molti mesi hanno avuto difficoltà a rincasare: il blocco della piazzae delle stradeadiacenti non permettava l’accesso alle proprie abitazioni. Molte le lamentele per l’obbligo di dover parcheggiare la propria auto nell’area demaniale, vicina alla villa comunale, non potendo usufruire dei propri spazi abitativi.

I carinaresi non vogliono più subirenemmeno ildanno sociale che il blocco della piazza comporta: rivogliono le loro domeniche trascorse fuori da un bar, a discutere dei propri problemi o a fare semplicemente quattro chiacchiere.

Tra l’altro,nella piazza sono presenti esercizi commerciali che, in seguito al blocco per lavori, hanno limitato le loro attività, acuendo così gli effetti della crisi. La maggior parte dei proprietari dei negozi dell’area ha rilevato un decremento delle vendite, costringendo qualcuno alla chiusura e non permettendo il “decollo” delle nuove aperture. Era stata lo stessa amministrazione a sottolineare, al momento dell’avvio del piano di ristrutturazione, che ne avrebbe giovato lo stesso commercio, ma i risultati non stati ancora rilevati.

E che dire della viabilità. I carinaresi sono stanchi dover allungare il loro percorso per circolare all’interno del paese e raggiungerne le zone periferiche. Non vogliono mettere a rischio anche la propria sicurezza, in quanto il blocco totale della piazzarende difficileanche la circolazione pedonale. La piazza era lo snodo principale del traffico, aumentato sensibilmente, anche per i collegamenti con i paesi limitrofi che potevano essere da lì raggiunti con maggiore facilità.

Una situazione che ha visto scendere in campo anche l’opposizione cittadina, in un manifesto intitolato“La piazza della vergogna”. “E’ uno scempio” diceva il capogruppo della minoranza, Mimmo D’Agostino, parlando di una lentezza nella conduzione dei lavori echiedendo, inoltre,una più certa e decisa scelta relativa al piano urbanistico.

I cittadini, dunque, attendono che finalmente il centro storico diventi “più vivibile, più fruivile e più aderente alla dimensione umana” come aveva dichiarato il sindaco Mario Masi nei giorni seguenti all’avvio dei lavori.

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