Mondragone, Palazzo Ducale: “Solo politiche sovracomunali potranno salvarci”

di Redazione

Mondragone – “Siamo sempre più convinti che una singola città, un comune da solo non possa ragionevolmente aspirare ad innescare politiche territoriali e processi di sviluppo”. Lo ha sottolineato Antonio Taglialatela, presidente dell’associazione “Quartiere di Sant’Angelo”, che di recente ha riacceso i riflettori sul Palazzo Ducale di Mondragone.

“Parlare e agire singolarmente – continua – nella speranza di creare progresso e occupazione è come abbaiare alla luna, è pura propaganda, è sforzo inutile. Eppure, le solipsiste amministrazioni delle nostre città hanno portato al fallimento anche quelle unioni, quei consorzi e quei distretti resi obbligatori dalla legge, a dimostrazione che non riescono ancora a concepire che soltanto insieme, che solo territori uniti possono aspirare allo sviluppo, fermandosi al massimo alla spartizione di qualche carica o incarico.

Trasporti, mobilità, comunicazione e marketing, servizi, turismo, agricoltura e alimentazione, pianificazione territoriale ecc, richiedono necessariamente strategie e progettualità d’area. Mondragone deve puntare ad aggregare i territori, deve guardare alle città e ai paesi dell’entroterra, della Domiziana e dell’Appia (e forse anche della Casilina) per un grande progetto di sviluppo.

Soltanto insieme sarà possibile sperare di uscire dalla decadenza che attanaglia tutte le nostre realtà. Una prima occasione per cercare di fare unione potrebbe essere l’Avviso pubblico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la selezione di proposte di sostegno alla progettazione integrata di scala territoriale/locale per la valorizzazione culturale nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Per presentare il progetto occorre unire comuni con una popolazione di 150mila abitanti, di cui l’80% appartenente a comuni limitrofi. Il Ministero dei Beni Culturali mette a disposizione oltre 5 milioni e mezzo di euro e il progetto intercomunale una volta approvato potrà godere di un contributo di 300mila euro. Si ha tempo fino al 5 settembre per presentare le proposte. Sul sito web istituzionale del ministero si possono recuperare tutte le informazioni necessarie alla partecipazione.

Mettere insieme un po’ di comuni e presentare un progetto serio, concreto e fattibile, al di là della valutazione e dei finanziamenti, potrebbe essere un primo passo verso quella città vasta di cui abbiamo bisogno per cercare di scongiurare il declino dei nostri territori”. 

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