Un cittadino: “Per voi i giovani che ruolo hanno nella società?”

di Redazione

 TEVEROLA. Cari amici, sono un giovane teverolese e, con molta spontaneità, scrivo a nome della generazione giovanile, cui appartengo e della quale vivo tutti i disagi.

Noi giovani siamo stati, da sempre, e continuiamo ad esserlo, “vittime di esclusione” ed allontanamento, in contraddizione con quella che “a parole”, invece, è l’orientamento della politica economica e sociale odierna, la quale dice di puntare, soprattutto, sulle nuove generazioni.

Insieme ad un gruppo di carissimi amici, abbiamo creato un’associazione di eventi sportivi, uno strumento, come ben tutti sono venuti a conoscenza, attraverso il quale si possa realizzare la tanto difficile, ma per noi indispensabile, aggregazione sociale.

Siamo un gruppo di giovani teverolesi e, come tali, amiamo la nostra terra.

A tal proposito farei delle domande a tutti i “buon uomini” politici, di destra, di sinistra e di centro: “Per voi i giovani che ruolo hanno nella nostra società? Che veste ricoprono?”.

Tutti, e dico tutti, dovrebbero ascoltare i giovani.

Viviamo di ideali e siamo gli unici a vedere le cose con un’ottica “pulita”.

Oggigiorno vi sono giovani che perdono, o meglio che hanno perso, il contatto con la realtà locale, chi per motivi di menefreghismo, chi per motivi di contingenza familiare, chi per delusione.

Ciò, però, accade solo ed esclusivamente per un motivo: quello del malgoverno.

Non lasciare spazio ai giovani significa distruggere una squadra vincente, smorzare il loro entusiasmo significa stroncare ogni possibilità di crescita futura.

“E allora perché credere in quest’arma letale?”

Io, o meglio noi, abbiamo capito che “a piccoli passi si raggiunge il cielo”, ergo non vogliamo smettere di credere nel nostro futuro.

Non lasciatevi trasportare dalla solita affermazione: “Nessuno lo fa, perché dovremmo noi?”.

Bisognerebbe promuovere il settore giovanile dalle piccole cose, soprattutto nel proprio paese. Scrivendo queste cose mi è ritornata in mente la scena di un celebre film: “Troy” in cui Achille chiamato in guerra e indeciso se intraprenderla o meno chiede consiglio alla madre, la quale asserisce: “Se accetti sarai ricordato nei secoli, se rifiuti sarai uno come tanti”.

Rifacendomi a questa affermazione, metaforicamente parlando, vedo Teverola come Achille, la quale promuovendo delle iniziative importanti sarà beneficiata e presa come punto di riferimento da tanti altri, se invece continuerà in questo modo sarà la stessa fra le tante!

Allora perché fare della politica una carta sporca anziché uno strumento di opportunità? Noi, nonostante tutto, ci muniremo di forza: “la strada è ancora lunga e laboriosa” e non ci fermeremo! Per questo, continueremo a dare il massimo affinché siamo capiti, o almeno auspichiamo di esserlo. Possiamo farcela! Credete in noi! Un ringraziamento ad Antonio Comella, giovane attivista di Casaluce, per la sua vicinanza e disponibilità.

di Alfonso Fattore
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