Rosario Livatino, a Santa Maria CV la prima statua in Campania dedicata al beato magistrato

di Redazione

Nel campus dell’Università Vanvitelli, a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), è stata inaugurata la prima statua in Campania dedicata al beato magistrato Rosario Livatino: un’opera in gesso alta quasi tre metri, donata dalla Fondazione San Giuseppe dei Nudi e concepita come simbolo di memoria civile e bussola etica per le nuove generazioni. La cerimonia si è svolta nell’aulario dell’Ateneo, con un momento di riflessione sulla figura del giovane giudice assassinato dalla mafia per il rigore del suo impegno e la coerenza dei suoi valori.

Il ricordo del rettore – Il rettore Gianfranco Nicoletti ha richiamato una delle frasi ritrovate nei manoscritti del magistrato dopo la sua morte: “Una frase importante, forse la più potente che è stata ritrovata nei manoscritti dopo la sua morte, diceva, ‘Quando moriremo nessuno ci vada a chiedere quanto siamo stati credenti ma credibili’. Questa è una frase che dovrebbe scuotere le persone a capire quanto la simbolicità sia la verità della vita e sia la sostanza ed essenza dell’essere”. Parole che restituiscono la misura morale di Livatino e il peso di un’eredità che continua a interrogare la società contemporanea.

Le istituzioni e l’eredità etica del magistrato – Tra i presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, che ha richiamato l’attualità dell’esempio del giudice: “E’ un esempio per tutti e soprattutto non è un esempio lontano nel tempo, perché se lui fosse oggi vivo sarebbe andato da poco tempo in pensione, tanti suoi colleghi che hanno lavorato con lui oggi sono ancora in servizio e ci dice per un verso quanto esercitare fino in fondo la giustizia abbia un costo”.

La scultura e i suoi simboli – Al centro della cerimonia, lo svelamento dell’opera firmata dall’artista Cristian Leperino, che ha intrecciato in un’unica narrazione elementi antichi e moderni per raccontare la tensione morale che ha guidato la vita di Livatino. Dalla toga del magistrato alla lanterna, dal ramo secco alla campana spezzata, ogni dettaglio è concepito per evocare il conflitto tra dovere e sacrificio, fede e giustizia, scelta personale e responsabilità verso la collettività.

Il valore del sacrificio civile – Per il presidente della Fondazione San Giuseppe dei Nudi Ugo De Flavis la statua rappresenta un invito alla riflessione sulle forme più autentiche di servizio pubblico: “Il messaggio è quello di sottolineare ed esaltare un eroismo diverso. Levatino per noi rappresenta l’eroe, rispetto ai canoni più politicamente corretti credo che sia un antieroe. Per noi rappresenta un momento di servizio assoluto verso la giustizia ma più in generale verso l’intero Paese”. Un’idea di eroismo silenzioso, che rifiuta la retorica e si radica nella sobrietà delle azioni quotidiane. IN ALTO IL VIDEO

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