Avvicinavano gli anziani mentre rientravano a casa, si presentavano come carabinieri e in pochi minuti uscivano dagli appartamenti con oro e gioielli. Un copione collaudato, ripetuto decine di volte, che ha portato alla scoperta di un’organizzazione strutturata, radicata nel quartiere milanese di Muggiano e capace di muovere preziosi per milioni di euro anche oltre confine. L’ordinanza di misure cautelari, eseguita lo scorso 11 dicembre, riguarda 21 persone: sette finite in carcere, nove agli arresti domiciliari e cinque sottoposte all’obbligo di dimora. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti, ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio.
L’indagine – Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano al termine di un’articolata attività investigativa condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano e coordinata dalla procura. L’inchiesta, avviata nel 2023 e denominata Altro Mondo, nasce come risposta alla recrudescenza dei reati contro il patrimonio, in particolare ai danni di soggetti vulnerabili. Dodici i furti ricostruiti, dieci dei quali messi a segno con la tecnica del “finto carabiniere”. Accertati anche quindici episodi di ricettazione, otto di riciclaggio e due di autoriciclaggio, commessi tra Italia, Svizzera e Belgio.
Il modus operandi – Il contatto con le vittime avveniva quasi sempre allo stesso modo: anziani colti nel rientro solitario a casa, confusi e disorientati dall’uso di segni distintivi e materiali riconducibili alle forze dell’ordine. Una volta entrati negli appartamenti, i colpi venivano consumati in pochi istanti, senza lasciare il tempo alle vittime di comprendere quanto stesse accadendo.
Gruppo Sinti – Le indagini hanno permesso di individuare un gruppo di matrice sinti con base operativa a Muggiano, alla periferia ovest di Milano. Per i trasporti veniva utilizzato un camper, impiegato come copertura per portare all’estero ingenti quantità di gioielli e preziosi destinati al riciclaggio, anche con la complicità di alcune gioiellerie e compro oro.
La refurtiva – Il valore complessivo dei beni illecitamente accumulati è stato stimato in circa 2,5 milioni di euro. Nel corso delle perquisizioni, effettuate anche in Svizzera con il supporto dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, sono stati sequestrati 43mila euro in contanti, numerosi orologi di lusso, lingottini d’oro, borse e monili preziosi, oltre a radio trasmittenti, scanner per l’individuazione di microspie e due pistole scacciacani. Nel corso dell’indagine erano già stati sottoposti a sequestro 15mila euro in contanti e preziosi per un valore di circa 500mila euro, rinvenuti anche in un nascondiglio ricavato in una controsoffittatura, insieme a una pistola a salve.
Gli altri arresti – Nell’ambito dello stesso filone investigativo erano già stati arrestati due uomini italiani, di 30 e 44 anni, ritenuti gravemente indiziati di plurimi furti aggravati in abitazione commessi tra il 6 giugno e il 14 luglio 2023 nelle province di Milano, Monza Brianza e Livorno, sempre ai danni di persone anziane. Tra i destinatari delle misure cautelari figura anche una donna di 96 anni, considerata dagli inquirenti figura chiave nella gestione e nella custodia del denaro e dei preziosi provenienti dalle attività illecite. IN ALTO IL VIDEO

