Aversa (Caserta) – La pinacoteca del Seminario vescovile di Aversa si è trasformata in un laboratorio di coraggio civile, dove imprese, istituzioni e mondo della scuola si sono ritrovati per lanciare un messaggio netto: il pizzo si combatte insieme, con sostegno concreto e con la scelta pubblica di stare dalla parte della legalità. Su iniziativa di Sos Impresa – Rete per la Legalità è partita la nuova campagna contro le estorsioni della criminalità organizzata, evoluzione del Progetto Antiracket che ha già registrato risultati significativi nel settore dell’edilizia e che ora viene esteso a tutti i comparti produttivi.
La campagna antiracket e il messaggio alle imprese – Oltre al supporto legale, psicologico e, nei casi necessari, anche economico, l’obiettivo principale dell’iniziativa è affermare una presa di posizione chiara contro il racket, invitando gli imprenditori – piccoli e grandi – a esporsi con un segnale visibile davanti alle proprie attività. Il cartello scelto come simbolo della campagna reca la frase: “Questa è un’impresa antiracket. Non pago il pizzo perché amo la libertà e la giustizia”. Un messaggio semplice e diretto, che, nella visione di Sos Impresa, si affianca alla volontà di diffondere in modo capillare la cultura del rispetto delle regole come presupposto indispensabile per uno sviluppo sano del territorio.
I relatori e il ruolo della scuola – Al tavolo dei relatori sono intervenuti il presidente nazionale di Sos Impresa Luigi Cuomo, il presidente di Sos Impresa Caserta Maurizio Pollini, l’avvocato Gianluca Giordano dell’Ufficio legale di Sos Impresa Caserta e il prefetto di Caserta Lucia Volpe, insieme al professor Vincenzo Sagliocco. A coordinare l’incontro il giornalista, ideatore di PulciNellaMente, Elpidio Iorio. La platea, numerosa nonostante l’orario mattutino in giorno feriale, ha visto una significativa presenza di studenti, tra cui quelli dell’istituto tecnico “Osvaldo Conti” e dell’istituto alberghiero “Drengot”, a testimonianza di come, anche sul fronte educativo, “la scuola è pronta a fare la propria parte e ad affiancare le forze dell’ordine nella lotta alla criminalità creando le condizioni per affermare la cultura della legalità e del rispetto delle regole”. “La scuola – ha sottolineato il professor Sagliocco – può avere un importante ruolo preventivo, educando i giovani e avviandoli a percorsi di cittadinanza attiva e di impegno civile. Importante è l’azione repressiva delle Forze dell’Ordine che svolgono un grande lavoro ma quando ormai è troppo tardi, quando il giovane ha già imboccato la strada sbagliata. La scuola, unitamente alle altre comunità educanti che contribuiscono alla formazione dei giovani, quali sono la famiglia, la chiesa le associazioni, può avere un determinante ruolo di prevenzione nell’indirizzare lungo un percorso di legalità anche i giovani che provengono da un tessuto sociale più debole e, quindi, maggiormente soggetti alle tentazioni della criminalità organizzata”.
Diciotto imprenditori dicono “no al pizzo” – Il cuore della mattinata è stato rappresentato dagli imprenditori che hanno scelto di esporsi in prima persona, aderendo alla nuova Convenzione Antiracket e dichiarando apertamente la propria contrarietà al racket. Diciotto le realtà coinvolte: Paolo Santulli (Centro riabilitativo “Cinzia Santulli”), Carlo Menale (Menalino), Luigi Menditto (Menditto Costruzioni), Antonella Schiavone (Nata Stella), Nicola Schiavone (Passione Bufala Srl), Assunta Sorgente (Sweet Italy), Vincenzo Molitierno (Antica Pizzeria Fratelli Molitierno), Giovanni Veneziano (Pasta fresca Veneziano), Maria Concetta Arpaia (Arpaia marmi sud), Paolo La Scala (Publiparking Srl), Giovanni Bo (Centro Vendite Esagono), Vincenzo Marino (Ortofrutta Fratelli Marino), Mario di Selva (Edilgronde Srl), Gianmaria Modugno (Cosedo Srl), Raffaele Pezzera (Crazy Horse One), Maria Pia Fontana (Tenuta Fontana), Luciano Licenza (Sepa), Francesco Capone (Ecopower Construction Engineering). Un fronte comune che unisce settori diversi, dall’edilizia all’agroalimentare, dalla ristorazione ai servizi, in un patto pubblico fondato su giustizia, cultura della legalità e solidarietà reciproca.
Sostegno economico e sociale alle aziende che denunciano– La nuova Convenzione Antiracket viene presentata come uno strumento capace di incidere concretamente sul tessuto produttivo provinciale. “Appoggiamo e ci avvaliamo di queste associazioni perché sensibilizzano e aiutano le persone nello sforzo di denunciare i fenomeni quali il racket e l’usura” ha evidenziato il prefetto Volpe, rimarcando il ruolo delle reti associative a fianco delle istituzioni. Dal canto suo, Maurizio Pollini, vero motore dell’organizzazione sul territorio, ha spiegato modalità e obiettivi dell’adesione: “Per seguire l’esempio di queste aziende è semplice: basta inviare una e-mail all’indirizzo di Sos Impresa (info@sosimpresa.org) allegando alla richiesta i dati dell’impresa che desidera sottoscrivere la Convenzione. Con l’introduzione di questo nuovo accordo qualunque azienda e attività commerciale potrà fare richiesta di adesione e contribuire in tal modo a diffondere la cultura della legalità e il no alle estorsioni da parte della criminalità organizzata. Inoltre, chi aderirà alla Convenzione Antiracket potrà accedere a sostegni economici e sociali nel caso si trovi coinvolto in una situazione ricattatoria”.
“Tutto questo – sottolinea Pollini – grazie anche a un accordo di stretta collaborazione fra Sos Impresa, la Prefettura e le Forze dell’Ordine impegnate sul territorio. Uno sforzo davvero significativo per migliorare il modo di fare impresa e permettere agli imprenditori di non cedere ai ricatti degli estorsori. Ed è per questo che – conclude il presidente di Sos Impresa Caserta – rivolgo i più sentiti ringraziamenti al prefetto Volpe e a tutte le forze dell’ordine non solo per la loro vicinanza alla nostra organizzazione ma soprattutto per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo su un territorio difficile qual è quello della Provincia di Caserta”. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA







