Pozzuoli, tentato omicidio in estate: due arresti, l’ombra del clan Longobardi-Beneduce

di Redazione

Pozzuoli (Napoli) – All’alba del 27 agosto scorso furono esplosi, in via Tiberio, a Pozzuoli, almeno tre colpi di pistola esplosi ad altezza d’uomo contro Andrea Loffredo, raggiunto al braccio sinistro mentre si apprestava a salire in auto per andare al lavoro. Un agguato in piena regola, compiuto, secondo gli inquirenti, con modalità mafiose e con l’obiettivo di ribadire il controllo del clan Longobardi-Beneduce su uno dei quartieri più delicati dell’area flegrea.

L’agguato in strada – Secondo la ricostruzione, quella mattina l’uomo veniva sorpreso sotto casa da due persone in sella a una moto Yamaha. Uno dei due, armato di pistola calibro 38, avrebbe fatto fuoco a distanza ravvicinata: tre colpi, due dei quali centravano il braccio sinistro della vittima. Nonostante le ferite, giudicate guaribili in quindici giorni dai medici dell’ospedale Santa Maria delle Grazie, Loffredo riusciva a mettersi in salvo correndo lungo un viale vicino e chiedendo aiuto ad alcuni dipendenti comunali, che lo avrebbero poi accompagnato al pronto soccorso.

Le indagini e le misure cautelari – I carabinieri della compagnia di Pozzuoli, intervenuti subito dopo il ferimento, hanno avviato le indagini sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Napoli. Gli accertamenti hanno portato all’emissione, da parte del gip del Tribunale di Napoli, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Salvatore Pio Orsetti, 27 anni, già noto alle forze dell’ordine. Contestualmente è stata eseguita una misura cautelare a carico di un complice minorenne, ritenuto coinvolto nell’azione.

Le accuse contestate – Al 27enne vengono contestati i reati di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan camorristico Longobardi-Beneduce, operativo sul territorio puteolano. Le stesse contestazioni, per la parte di competenza, riguardano il minorenne arrestato. Secondo gli investigatori, l’agguato non sarebbe stato un gesto isolato ma un’azione mirata, studiata per colpire la vittima e lanciare un messaggio di forza nel contesto criminale locale.

Il profilo dell’indagato – Orsetti è considerato dagli inquirenti un elemento vicino alla criminalità organizzata che fa capo al clan Longobardi-Beneduce, storicamente radicato nell’area flegrea e in particolare nel rione Toiano, indicato come una delle sue roccaforti. Il 27enne risulta già condannato in passato per rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e false dichiarazioni sull’identità personale.

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