La ricostruzione accusatoria si sgretola nella fase cautelare: nessun “contratto elettorale”, intercettazioni fraintese o poco valorizzate, ordinanza annullata. Il Tribunale del Riesame ha riscritto la mappa dell’inchiesta sul comune casertano di Santa Maria a Vico, quella che ad ottobre aveva portato a sei arresti e travolto il sindaco Andrea Pirozzi, la vicesindaca Veronica Biondo, l’assessore Marcantonio Ferrara, il consigliere comunale Giuseppe Nuzzo e due esponenti del clan Massaro, Domenico Nuzzo e Raffaele Piscitelli, già detenuti per altre vicende. Le motivazioni complete arriveranno a fine mese, ma l’effetto immediato è netto: l’ordinanza cautelare firmata dal gip del tribunale di Napoli Giovanni De Angelis è stata integralmente annullata.
La decisione – A liberare dagli arresti domiciliari gli amministratori è stato il collegio dell’ottava sezione del Tribunale della Libertà, presieduto da Enrico Campoli (a latere Vito Maria Giorgio Porcaro e Maria Vittoria Foschini). In aula, le difese hanno demolito l’asse portante dell’accusa, contestando l’esistenza stessa di un patto elettorale con la camorra e la sussistenza di gravi indizi in grado di reggere misure così afflittive. Un colpo alla tesi della Procura di Napoli guidata da Nicola Gratteri, originata da accertamenti risalenti a cinque anni fa, alla vigilia delle elezioni del 20 e 21 settembre.
Gli indagati e i reati contestati – Le imputazioni, a vario titolo, vanno dallo scambio elettorale politico-mafioso all’induzione indebita a dare o promettere utilità, fino alla rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e al favoreggiamento personale. Per l’accusa, il clan Massaro avrebbe offerto sostegno a candidati della lista del sindaco in cambio di utilità e corsie preferenziali negli uffici. Una trama che, al vaglio del Riesame, non ha retto sul piano dei presupposti cautelari.
Le intercettazioni rilette dal collegio – Davanti ai giudici sono stati portati passaggi dell’ordinanza ritenuti contraddetti dagli atti. Emerge, per esempio, un elemento a favore della vicesindaca Biondo, sospesa dal prefetto insieme al sindaco e poi esclusa dalla corsa alle elezioni regionali con Forza Italia: lei non avrebbe mai avuto contatti diretti con i boss. È significativa una conversazione captata in cui, a fronte delle voci che parlavano di una sponsorizzazione elettorale da parte di “Mimmariello”, soprannome del boss Domenico Nuzzo, Biondo diceva di non averlo mai conosciuto. Un altro passaggio, in cui Biondo parlava di “Piscitelli”, non era riferito all’altro esponente del clan, Raffaele Piscitelli, ma al consigliere regionale Alfonso Piscitelli.
Biondo: “Si apre nuova pagina di dignità e verità” – “Oggi si chiude una pagina difficile, ma si apre una nuova pagina di dignità e verità. Porterò con me questa esperienza con forza e rispetto, senza rancore, ma con ancora più determinazione. Grazie a chi ha creduto in me, anche nel silenzio. Adesso si riparte, più forti di prima”. È il commento pubblicato sui social da Veronica Biondo dopo l’annullamento della misura cautelare. “È stata un’ordinanza – dice la vicesindaca – che non mi ha solo privato della libertà ma mi ha spezzato sul nascere il sogno che era quello della nuova avventura elettorale, quella regionale, perché l’ordinanza è arrivata a tre giorni dalla presentazione delle liste alla competizione regionale e devo dire è stato veramente un duro colpo. Un sogno che avevo costruito con tanto impegno, sacrificio, dedizione per la mia comunità, la nostra Santa Maria a Vico e per l’intera provincia di Caserta”. Per effetto dell’inchiesta, Biondo era stata ‘rimossa’ dalla lista di Forza Italia per le regionali. “Sono stati dei giorni abbastanza duri – racconta – perché li ho vissuti nella consapevolezza di aver subito un’ingiustizia ma nello stesso tempo ho continuato ad avere fiducia della giustizia perché un rappresentante delle istituzioni deve sempre e comunque farlo. Sono libera e ritorno a mettermi in gioco a testa alta anche grazie all’affetto che mi è stato dato da ogni parte. Voglio ringraziare la mia famiglia che è quella che ha subito il colpo maggiore, voglio ringraziare i miei avvocati e voi cittadini che avete continuato a credere in me anche quando io non avevo più la forza di farlo e il vostro affetto è stato fondamentale per andare avanti in questa situazione”.

