Spaccio di droga diretto dal carcere: 7 indagati e sequestri per 130mila euro

di Redazione

Un’organizzazione capace di impartire ordini dal carcere, gestire piazze di spaccio tra Trani e Bisceglie e schermare capitali con intestazioni fittizie: il Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura, ha applicato misure cautelari personali e reali nei confronti di sette indagati, contestando a vario titolo produzione, traffico e detenzione di stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti e favoreggiamento personale. Disposto anche il sequestro preventivo di oltre 130mila euro e di un’attività commerciale tranese ritenuta fittiziamente intestata per eludere le misure di prevenzione patrimoniali.

Le origini dell’inchiesta – L’indagine nasce da un posto di controllo delle Fiamme gialle del comando provinciale B.A.T. a Trani: in quell’occasione furono sequestrati circa 1 chilo di cocaina e circa 60mila euro in contanti rinvenuti nell’abitazione di un indagato. Da quel primo riscontro, su impulso dell’Autorità giudiziaria tranese, gli investigatori della Compagnia di Trani hanno sviluppato attività tecniche (intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali) e dinamiche (osservazioni, pedinamenti e controlli) tra Trani e Bisceglie.

La rete e i “codici” – Gli elementi raccolti delineano un sistema di spaccio strutturato, con una rete di pusher attiva nelle due città e direttive impartite dagli indagati anche dall’interno della Casa circondariale di Trani durante periodi di detenzione. Le aree di smercio venivano indicate con linguaggio criptico – “pinetina”, “terra rossa”, “la barriera” a Trani; “quaranta scale” a Bisceglie – mentre la sostanza veniva mascherata da nomi di fantasia: “ricci di mare”, “vaschette di alici”, “datteri” e “noci di mare” (quest’ultimo usato per la cocaina).

Le misure personali – Nella giornata odierna sono state eseguite la custodia cautelare in carcere per cinque soggetti e una misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. È stata inoltre disposta una misura interdittiva: divieto per cinque anni di esercitare attività imprenditoriale e di ricoprire uffici direttivi in persone giuridiche e imprese.

Sequestri e arresti – Nel complesso, all’esito delle attività sono stati sequestrati circa 1,2 chilogrammi tra cocaina, hashish e marijuana. Eseguiti due arresti in flagranza, convalidati dal Tribunale su richiesta della Procura, e segnalati alla Prefettura di Barletta-Andria-Trani diversi assuntori per gli aspetti di competenza.

I provvedimenti patrimoniali – Contestualmente alle misure personali, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo – finalizzato alla confisca anche per equivalente – per oltre 130mila euro e per un’attività commerciale di Trani che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata intestata fittiziamente alla coniuge di uno dei principali indagati per aggirare la normativa sulle misure di prevenzione. IN ALTO IL VIDEO

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