La Marina israeliana si prepara a prendere il controllo in alto mare di oltre 50 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla (GSF), entrate nel raggio di intercettazione dell’esercito a meno di 120 miglia nautiche da Gaza. Dalle navi della flottiglia segnalano aumento dell’attività dei droni e disturbi alle comunicazioni: «Intercettati da nave israeliana, danneggiati i nostri sistemi di comunicazione».
La situazione in mare – La GSF ha annunciato l’ingresso nella “zona ad alto rischio” con l’intento dichiarato di forzare il blocco navale di Israele. Secondo la Flottiglia, unità militari israeliane hanno compiuto manovre “pericolose e intimidatorie” contro le imbarcazioni Alma e Sirius, disattivando le comunicazioni e costringendo i capitani a brusche correzioni di rotta per evitare collisioni. Una delle barche, stamattina, sarebbe stata «aggressivamente circondata»; un’altra, «molestata con manovre simili».
La linea di Roma e Atene – «L’Italia e la Grecia seguono attentamente gli sviluppi della Global Sumud Flotilla e si appellano alle autorità israeliane per garantire la sicurezza e l’incolumità dei partecipanti e consentire ogni azione di tutela consolare». I ministri invitano i membri della Flottiglia ad accettare la disponibilità del Patriarcato Latino di Gerusalemme a consegnare in sicurezza gli aiuti destinati alla popolazione di Gaza e sottolineano che, «grazie all’iniziativa diplomatica del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per la prima volta sussiste una concreta possibilità di porre fine al conflitto, anche attraverso un pieno accesso umanitario». Italia e Grecia ribadiscono la necessità di un cessate il fuoco e di garantire accesso umanitario.
Meloni: “Fermarsi per non compromettere il negoziato” – «Fermatevi o metterete a rischio la pace». La presidente del Consiglio Giorgia Meloni aggiunge: «È una fase nella quale tutti dovrebbero esercitare responsabilità e attendere mentre c’è un negoziato di pace; è forse la cosa più utile per alleviare le sofferenze dei palestinesi, ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità».
Il caso Thunberg e l’avvertimento di Stoccolma – Arrivando al vertice di Copenaghen, il primo ministro svedese Ulf Kristersson si rivolge alla connazionale Greta Thunberg, che su Expressen ha chiesto al governo di «proteggere i diritti dei cittadini e garantire un passaggio sicuro agli aiuti fino a Gaza»: «Il governo ha detto con una chiarezza che non può essere mal interpretata: sconsigliamo tutti i viaggi per Gaza nei prossimi 10 anni e ho sentito che l’Italia dice la stessa cosa. Tornate a casa».
Madrid: missione “encomiabile”, ma prevale la sicurezza – Il governo spagnolo raccomanda “fortemente” ai membri della Flottiglia di non entrare nella zona di esclusione stabilita da Israele, avvertendo che farlo «porrebbe a rischio severo la loro incolumità». La nave militare Furor, inviata da Madrid, «si trova già in un raggio operativo per eventuali operazioni di salvataggio», ma non entrerà nell’area di esclusione «per non mettere a rischio l’equipaggio e la stessa Flottilla». «La missione è encomiabile e legittima, ma la vita dei suoi componenti deve venire anzitutto».
La conferenza stampa in mare aperto – La GSF ha annunciato una conferenza stampa «vicino alla linea delle 120 miglia nautiche al largo della costa di Gaza» alle ore 12.30 (Gaza Time), alle ore 11.30 (ora italiana), mentre la flotta «si avvicina al blocco navale illegale di Israele». «Nonostante queste aggressioni sconsiderate – affermano – la flotta rimane imperterrita e prosegue la rotta, trasportando cibo e medicine di cui c’è urgente bisogno».