Era il 7 aprile 2013 quando Emanuele Di Caterino, 14 anni, di San Cipriano d’Aversa, fu accoltellato e ucciso in piazza Bellini, ad Aversa, al culmine di una rissa alla quale era completamente estraneo. Da allora sono trascorsi oltre dodici anni e quel delitto non ha ancora un colpevole definitivo. Ora la Corte d’appello del tribunale dei minori ha fissato tre udienze – il 7 novembre, il 16 e il 19 dicembre – con quest’ultima data indicata come quella in cui dovrebbe essere emessa la sentenza.
Il percorso giudiziario – Imputato Agostino Veneziano, di San Marcellino, all’epoca 17enne e oggi 29enne, libero. La vicenda processuale si è rivelata un labirinto: nel 2014, con rito abbreviato, arrivò la condanna a 15 anni da parte del giudice monocratico del tribunale dei minori, annullata poi dalla Corte d’appello che impose il giudizio collegiale. Seguirono una condanna a 8 anni in primo grado, successivamente a 10 in appello, annullata dalla Cassazione a inizio 2023. Nel nuovo processo d’appello, celebrato nell’ottobre 2023, la condanna fu di 8 anni; ma anche questa è stata cancellata dalla Cassazione a maggio 2024, con ulteriore rinvio a una nuova sezione della Corte d’appello del tribunale dei minori di Napoli. Dopo mesi di rinvii e udienze senza esito, il procedimento sembra ora avviato verso la conclusione.
La voce della madre – In questi anni Amalia Iorio, madre di Emanuele, non ha mai smesso di chiedere giustizia. “È per mio figlio – dice – ma non cerco vendetta né mai l’ho cercata. Ma non è giusto che l’assassino di Emanuele possa circolare libero per strada nonostante ciò che ha fatto. È un cattivo esempio per i giovani, che vanno responsabilizzati”.