La scommessa è vinta. Nella giornata conclusiva di Open, l’ultimo appuntamento fieristico dell’anno per il settore orafo italiano al Tarì di Marcianise (Caserta), imprese ed espositori tracciano un bilancio in linea con le aspettative: affluenza qualificata, interesse concreto per collezioni e prodotti, presenza di buyers internazionali e dettaglianti da tutta Italia. Una risposta coesa del sistema orafo, soprattutto campano, che all’incertezza degli scenari globali e all’ascesa del prezzo dell’oro ha contrapposto una strategia fatta di prodotto, servizi e professionalità crescente.
Il confronto sul settore – Non solo business: Open ha ospitato momenti di analisi e dibattito sul futuro del gioiello, tra cui il talk di Federpreziosi Confcommercio con il presidente nazionale Stefano Andreis, il presidente regionale Ciko Orefice e una nutrita rappresentanza di operatori da tutta Italia.
La linea del Tarì – “I risultati di questa edizione di Open – dichiara il presidente del Tarì Vincenzo Giannotti – sono la dimostrazione che la chiave per affrontare il futuro del settore orafo è sicuramente quella di fare sistema. Solo attraverso un dialogo costante tra tutti i soggetti imprenditoriali della filiera orafa possiamo infatti giungere alla condivisione di una chiara strategia di sistema, che punti sul rilancio del gioiello made in Italy attraverso attività coordinate di confronto, di formazione e di promozione. L’esperienza trentennale del Tarì, oggi arricchita da quella del Distretto orafo campano, offre una chiara evidenza dei risultati possibili”.
Il mercato al centro – Il dettaglio orafo italiano conta oggi 12.624 punti vendita. Il 15% è concentrato in Campania, circa 1.700 gioiellerie, per lo più di piccole dimensioni e a gestione familiare: un potenziale significativo e, insieme, una sfida per i prossimi anni.
Gli incontri Ice per il Distretto – In occasione di Open si è svolta l’iniziativa Campania Meets the World, l’incoming Ice dedicato al Distretto orafo campano: un progetto di accompagnamento all’internazionalizzazione che, dal 10 al 13 ottobre, ha coinvolto 27 buyer selezionati da 11 Paesi (Algeria, Albania, Bulgaria, Croazia, Cipro, Egitto, Kosovo, Libano, Marocco, Polonia e Tunisia) con i rispettivi trade analyst.
Il programma della missione – L’avvio giovedì 9 ottobre con una giornata istituzionale a Torre del Greco, la visita al Museo dell’Istituto Degni e ad alcuni laboratori produttivi, quindi la tappa alla Reggia di Caserta. Venerdì mattina workshop al Tarì con 16 aziende di Oromare; dal pomeriggio di venerdì e fino a domenica, incontri bilaterali tra i buyers e 37 aziende del Tarì e della fiera che avevano richiesto appuntamenti, con la possibilità finale di visite libere agli altri stand. “Il Distretto Orafo Campano, costituito un anno fa, si profila come il naturale interlocutore del territorio per le nostre azioni di promozione e supporto all’internazionalizzazione a favore del comparto di lunga tradizione in Campania”, dichiara Matteo Masini, dirigente Ufficio Beni di Consumo Ice. “Sono molto soddisfatto di questa iniziativa, che si colloca nella scia di una collaborazione decennale del Tarì con Ice. Con la nascita del Distretto orafo campano, questa esperienza si è allargata fino a coinvolgere tutte le aziende di produzione del distretto orafo campano, aggiungendo un tassello importante alle attività di sistema che da un anno allineano tutti gli attori del D.OR.: Il Tarì, Oromare e Torre del Greco, portando questa importante iniziativa istituzionale a beneficio di tutti”, afferma il presidente Giannotti. Complessivamente sono state 53 le aziende dei diversi poli produttivi campani che hanno aderito, con riscontri positivi già dalla giornata di ieri da parte di imprese e buyers.
I numeri di Open – Dati alti e certificati da Isfcert e riportati nel Bilancio di Sostenibilità del Centro orafo: 8.200 metri quadrati di superficie espositiva, 464 espositori italiani ed esteri, delegazione internazionale e affluenza di dettaglianti in linea con le scorse edizioni (il dato ufficiale sarà diffuso nei prossimi giorni). Sul fronte logistico, una macchina organizzativa con 6 collegamenti giornalieri con l’aeroporto di Capodichino, 12 navette con gli hotel di Napoli e Caserta e con le stazioni dell’Alta Velocità di Napoli e Afragola, un collegamento dedicato ai buyers esteri e 2 per Marche e Puglia, oltre 1.400 camere complessive occupate tra Napoli e Caserta.
Collaborazioni e sostenibilità – Le quattro giornate hanno valorizzato anche la cultura del territorio, con una importante mostra di orologi di Palazzo Reale di Napoli e le sculture del maestro Dario Tironi. Presente l’Agenzia delle Dogane con uno stand istituzionale dedicato all’informazione. L’organizzazione ha supportato il progetto “Luoghi di lavoro che promuovono salute”, con uno spazio di prevenzione curato da Asl Caserta e Sia (Società italiana di andrologia). Open risponde ai parametri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica adottati dal centro orafo e rendicontati nel Bilancio di Sostenibilità annuale. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA