Una rete che spostava crediti d’imposta come pedine, 79 imprese senza reale sostanza economica e 86 società “filtro” per far perdere le tracce: nella giornata di oggi la Guardia di Finanza di Avellino, su delega della Procura della Repubblica e in esecuzione di un provvedimento del gip, ha colpito con 42 misure cautelari personali e un sequestro preventivo fino a 14 milioni e 263.514,40 euro, nell’ambito di un’inchiesta sui crediti d’imposta “Super Ace”.
Le misure cautelari – Un indagato è stato posto ai domiciliari; per gli altri è scattata la misura interdittiva del divieto di esercitare qualsiasi ufficio direttivo e amministrativo all’interno di persone giuridiche e imprese. Le contestazioni, allo stato delle indagini, riguardano indebita percezione di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, riciclaggio e indebite compensazioni. Disposto un sequestro preventivo fino a concorrenza di 14 milioni e 263.514,40 euro, ritenuti provento dell’illecito sistema di monetizzazione dei crediti.
Lo schema – Secondo gli accertamenti del nucleo di polizia economico-finanziaria, sarebbero stati indebitamente creati e utilizzati i “crediti d’imposta Super Ace 2021” (agevolazione di cui al decreto-legge 25 maggio 2021 n. 73, art. 19, comma 3) tramite 79 imprese prive dei requisiti economico-finanziari. I crediti, generati senza titolo, venivano poi frazionati e trasferiti in rapida sequenza sui cassetti fiscali di 86 società “filtro”, per ostacolarne la tracciabilità e renderli disponibili ai cessionari finali per la compensazione con i rispettivi debiti d’imposta. La movimentazione complessiva ricostruita supera i 336 milioni di euro.
L’origine dell’indagine – Il procedimento è scaturito da una denuncia presentata alla Guardia di Finanza da uno degli stessi indagati, nel tentativo di accreditare la propria estraneità. Le dichiarazioni, giudicate incongruenti e infondate dopo verifiche documentali e tecniche, hanno invece consentito di delineare – sempre allo stato degli atti – l’operatività fraudolenta, finalizzata a sottrarre ingenti risorse all’Erario, in danno della collettività.