Carcere minorile di Airola, rissa durante ora di passeggio. Sappe chiede rinforzi

di Redazione

Un nuovo episodio di violenza durante l’ora di passeggio dei detenuti nel penitenziario minorile di Airola, in provincia di Benevento. A denunciarlo sono il vicecoordinatore regionale del Sappe della Campania, Sabatino De Rosa, e il delegato provinciale per la Giustizia Minorile, Vincenzo Pascale. Nel tardo pomeriggio di ieri, spiegano, un diverbio tra due ristretti è degenerato in una rissa che ha coinvolto fino a sette-otto persone; solo il tempestivo intervento della Polizia penitenziaria ha riportato la calma, con alcuni detenuti visitati e refertati dal personale sanitario e due agenti contusi.

Il racconto del Sappe – “Nel tardo pomeriggio – raccontano dal Sappe – un diverbio tra due ristretti è degenerato in una violenta rissa che ha visto coinvolti complessivamente 7/8 detenuti circa e solo grazie al tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria presente, la situazione è stata riportata alla calma, non senza conseguenze: alcuni detenuti sono stati visitati e refertati dal personale sanitario, mentre due agenti, intervenuti per sedare la colluttazione, hanno riportato traumi e dolori, necessitando anch’essi di cure mediche”.

“Assenza di sottufficiali” – “Grave e inaccettabile è il fatto che, al momento dei fatti, non era presente alcun sottufficiale in servizio, figura fondamentale per assicurare la direzione operativa e il coordinamento nelle fasi più delicate della gestione di un evento critico. Tale assenza ha inevitabilmente comportato ulteriori difficoltà operative e messo a rischio la sicurezza del personale”.

Nuovo episodio a 20 giorni dal precedente – “Il Sappe, pur esprimendo soddisfazione per la recente nomina del nuovo Direttore dell’Istituto, non può esimersi dal rilevare che a distanza di soli venti giorni da una precedente rissa, ci troviamo di fronte a un ulteriore grave episodio di violenza”.

La guida dell’Istituto e il richiamo al Decreto 63/2006 – “Si evidenzia, inoltre, che l’Istituto, in questa fase, risulta affidato a un funzionario dell’area della professionalità pedagogica. È bene chiarire che non si intende attribuire alcuna responsabilità personale per quanto accaduto, ma ricordare che tale figura – come previsto dal Decreto legislativo 63/2006 – non può in alcun modo sostituire la figura del Dirigente Penitenziario, cui spettano per legge le funzioni di direzione, coordinamento e gestione complessiva dell’istituto. La mancanza di una guida dirigenziale specifica rappresenta un vulnus strutturale che deve essere sanato quanto prima”.

Le richieste del sindacato – Il Sappe esprime piena solidarietà ai colleghi coinvolti e chiede: un immediato potenziamento dell’organico, con particolare riferimento al ruolo dei sottufficiali; la piena copertura delle posizioni dirigenziali penitenziarie, evitando soluzioni tampone; un piano di prevenzione e sicurezza che garantisca condizioni di lavoro dignitose per la Polizia penitenziaria. “Non è più tollerabile che la sicurezza degli operatori venga messa in secondo piano. Pretendiamo risposte immediate e azioni concrete da parte del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità”.

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