Un’indagine sempre più ampia e una corsa contro il tempo per salvare una vita. Restano gravi e stazionarie le condizioni della 26enne di San Felice a Cancello (Caserta) ricoverata all’ospedale “Annunziata” di Cosenza per intossicazione da botulino, mentre la Procura ha portato a nove il numero degli indagati, tra cui cinque medici.
Condizioni stazionarie – La giovane è in terapia intensiva da giovedì sera, quando, dopo un panino consumato a Diamante durante una breve vacanza, ha accusato sintomi violenti insieme al fidanzato: vista annebbiata, vomito e affaticamento muscolare. Gli amici hanno allertato subito i soccorsi. I parenti, avvisati nella mattinata di venerdì, si sono precipitati a Diamante per seguire da vicino l’evolversi della situazione. A 72 ore dal ricovero, il quadro resta critico e senza miglioramenti.
L’inchiesta si allarga – La Procura di Paola, guidata da Domenico Fiordelisi, ha iscritto nel registro degli indagati l’ambulante titolare del food truck sequestrato sul lungomare di Diamante, tre responsabili delle aziende produttrici del prodotto sospettato di contaminazione e cinque medici di due strutture sanitarie del Cosentino che avevano preso in cura le due vittime – Luigi Di Sarno, 52 anni, napoletano di Cercola, e Tamara D’Acunto, 45 anni, di Diamante – prima del decesso. Gli inquirenti intendono accertare se la diagnosi sia stata tempestiva, esaminando le cartelle cliniche già sequestrate. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Gli accertamenti, definiti “atti dovuti”, precedono le autopsie sui corpi delle vittime, previste tra martedì e mercoledì, e una nuova analisi del furgone dove sarebbero stati preparati i panini.
Il bilancio sanitario – Le persone coinvolte sono 18: 2 decedute e 16intossicate. 14 di queste sono ricoverate a Cosenza: 5 in terapia intensiva, 3 in pediatria e 6 nei reparti di area medica. Un paziente in rianimazione è stato estubato e respira autonomamente; un altro, trattato con antitossina botulinica, è stato trasferito in medicina. “L’Istituto Superiore di Sanità – fa sapere la direzione dell’Annunziata – ha confermato la diagnosi di botulismo nei primi tre campioni prelevati ai pazienti”. La diagnosi rapida ha consentito di richiedere al ministero l’antitossina in tempi brevi, “scongiurando conseguenze potenzialmente fatali per molti dei pazienti coinvolti”.
Origine del focolaio – L’intossicazione si sarebbe verificata tra domenica e martedì scorsi, dopo il consumo di panini con salsiccia e cime di rapa venduti dal food truck, poi sequestrato. I sintomi sono comparsi tra le 24 e le 48 ore successive. Secondo Enrico Di Rosa, presidente della Società italiana d’igiene (SItI), “broccoli e broccoletti, spesso preparati artigianalmente, possono non garantire la completa eliminazione delle spore del botulino. A livello industriale, invece, è possibile pastorizzare con calore e pressione”. Le conserve di queste verdure, avendo un pH non acido, favoriscono lo sviluppo del batterio, diversamente dalle conserve di pomodoro, il cui ambiente acido ne impedisce la crescita. L’esperto raccomanda prudenza nella preparazione domestica, da eseguire solo se si possiedono competenze specifiche e attenendosi a criteri rigorosi.