Hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere Michele Carozza, 57 anni, e suo figlio Antonio, 31, entrambi arrestati dai carabinieri su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di omicidio. I due sono ritenuti responsabili della morte di Stefano Margarita, 25 anni, avvenuta nella serata di lunedì 7 luglio a San Marco Evangelista, in provincia di Caserta.
Padre e figlio, assistiti dall’avvocato Tommaso Giaquinto, sono stati interrogati dal sostituto procuratore Gerardina Cozzolino, ma hanno scelto di rimanere in silenzio, probabilmente in attesa dell’udienza di convalida del fermo, fissata tra giovedì e venerdì 11 luglio davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
La spedizione punitiva e la colluttazione fatale – Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Caserta stanno ricostruendo l’esatta dinamica di quanto accaduto. Secondo una prima ricostruzione, quattro giovani provenienti dal quartiere napoletano di Secondigliano — tra cui la vittima e un amico di 24 anni rimasto ferito — si sarebbero recati a San Marco Evangelista per affrontare Antonio Carozza. Alla base della lite ci sarebbe una presunta disputa sui proventi di truffe agli anziani, di cui il 31enne non avrebbe restituito la sua parte.
I quattro avrebbero atteso Antonio sotto casa con l’intento di “dargli una lezione”. Quando il giovane è arrivato a bordo di un’auto insieme al padre, sarebbe nata un’accesa discussione sfociata in una violenta colluttazione. In quei concitati momenti è spuntato un coltello: Stefano Margarita è stato colpito da almeno due fendenti al fianco, mentre il suo amico ha riportato ferite meno gravi. Ferito anche un minorenne del gruppo, che però ha riportato lesioni superficiali.
Il decesso e le indagini – I feriti sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Per Stefano Margarita non c’è stato nulla da fare: è deceduto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. L’amico è stato ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Il coltello usato nell’aggressione è stato rinvenuto in un terreno poco distante dal luogo dei fatti, nascosto tra la vegetazione. Resta da chiarire chi, tra Michele e Antonio Carozza, abbia materialmente sferrato i colpi che hanno provocato la morte del 25enne e il ferimento dell’amico. Fondamentali per le indagini sono state le testimonianze raccolte dai partecipanti all’aggressione e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.
La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo di Stefano Margarita, che potrà fornire ulteriori elementi per l’inchiesta.