La tradizione si rinnova e guarda al futuro. Il Capodanno del Mugnaio 2025, organizzato da Mulino Caputo a Frignano, nel Casertano, ha celebrato non solo l’inizio simbolico della stagione della trebbiatura, ma anche i successi concreti ottenuti dall’azienda partenopea sul fronte della sostenibilità e della qualità del grano coltivato nel Sud Italia.
«La trebbiatura è sempre un momento carico di emozione», ha dichiarato Antimo Caputo, amministratore delegato del Mulino, fondato nel 1924 e da allora impegnato nella valorizzazione del patrimonio cerealicolo campano e nazionale. «Il 2025 rappresenta un anno di consacrazione: le quantità raccolte sono in crescita e, soprattutto, il grano raggiunge standard qualitativi sempre più elevati».
A sottolineare i traguardi raggiunti anche il lavoro portato avanti in sinergia con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, grazie agli studi condotti dal professor Mauro Mori, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee. L’obiettivo, spiegano i promotori, è duplice: garantire produzioni abbondanti e di qualità, salvaguardando al contempo la salubrità e la vitalità dei suoli.
Un modello, quello dei Campi Caputo, che mette al centro la sostenibilità, la ricerca scientifica e la valorizzazione del territorio. Un modello che funziona anche grazie alla straordinaria fertilità dei terreni meridionali, come evidenziato da Francesco D’Amore, capofila della Filiera Grano Nostrum: «I nostri campi offrono standard altissimi. I terreni del Sud sono naturalmente vocati alla qualità e ci restituiscono sapori autentici, veri, che fanno la differenza». IN ALTO IL VIDEO