Due promotori finanziari abusivi sono finiti agli arresti domiciliari al termine di una complessa indagine condotta dal personale del comando provinciale della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato di Catanzaro. Il provvedimento cautelare, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura, è stato eseguito nelle scorse ore insieme a un decreto di sequestro preventivo di oltre 1,8 milioni di euro, somma ritenuta profitto illecito dell’attività criminale.
L’indagine, sviluppata dalle Sezioni di Polizia Giudiziaria – aliquote Guardia di Finanza e Polizia di Stato – e coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ha permesso di ricostruire un articolato sistema di abusivismo finanziario, portato avanti dai due indagati in diverse regioni italiane, con particolare concentrazione nelle aree della Calabria e della Campania.
Secondo l’impostazione accusatoria, da confermare nel contraddittorio con la difesa nelle fasi processuali successive, i due soggetti – privi di abilitazioni e non iscritti agli Albi previsti dalla normativa bancaria e finanziaria – avrebbero condotto una fitta rete di operazioni truffaldine, presentandosi come promotori finanziari e offrendo contratti di investimento apparentemente regolari, corredati persino da questionari di adeguatezza per rassicurare le vittime.
Attratti dalla promessa di guadagni elevati e sicuri, numerosi risparmiatori hanno ceduto alle proposte degli indagati, trasferendo ingenti somme di denaro tramite bonifici verso conti correnti italiani ed esteri riconducibili a una società creata ad hoc per veicolare i proventi illeciti. In altri casi, le somme venivano consegnate direttamente in contanti. Il totale delle cifre raccolte supera 1,8 milioni di euro, attualmente sottoposti a sequestro. IN ALTO IL VIDEO