Napoli – Da simbolo di illegalità a fucina di speranza: in via Roma verso Scampia, al civico 110, lo stabile un tempo appartenuto alla criminalità organizzata si trasforma oggi in un presidio di legalità, lavoro e inclusione sociale. È il cuore pulsante di “Tessitori di Bene”, un’iniziativa che fonde riqualificazione urbana e empowerment giovanile, promossa dalla Fondazione Città Nuova con il sostegno della Fondazione con il Sud.
Il progetto nasce grazie a un articolato partenariato che unisce il mondo del sociale e della cultura: dall’associazione Chi rom e…chi no, alla Fondazione Jorit, fino alla cooperativa sociale L’Orsa Maggiore. Un’alleanza virtuosa che punta a ricucire il tessuto sociale sfilacciato dell’area nord di Napoli, tra i quartieri di Secondigliano e Scampia.
L’immobile, confiscato alla camorra, è stato rifunzionalizzato per ospitare un polo di sviluppo integrato rivolto principalmente ai giovani del territorio. Qui, già da qualche tempo, si tengono corsi di informatica e un laboratorio tessile, pensati per offrire opportunità concrete di formazione e inserimento lavorativo. Percorsi che hanno già visto la partecipazione di numerosi ragazzi, ma che restano aperti a nuove adesioni.
Durante l’incontro di presentazione, a testimoniare l’importanza dell’iniziativa è intervenuto Mario Morcone, assessore alla Legalità della Regione Campania. A fianco a lui, il presidente della Fondazione Città Nuova, Roberto Sanseverino, e la coordinatrice delle attività formative, Anna Florio, insieme a tanti giovani coinvolti nei primi corsi attivati. IN ALTO IL VIDEO