Martina Carbonaro, l’ex fidanzato confessa omicidio della 14enne: “Mi aveva lasciato”

di Redazione

Ha un nome e un volto il presunto assassino di Martina Carbonaro, la 14enne trovata morta sotto un materasso in un edificio abbandonato ad Afragola, popoloso comune a nord di Napoli, nei pressi dell’ex stadio Moccia. Nella notte, dopo ore di interrogatorio serrato, il suo ex fidanzato, Alessio Tucci, 19 anni, avrebbe confessato: “L’ho uccisa io”. Una svolta tragica che chiude, almeno in parte, il cerchio su una vicenda che ha sconvolto la città e l’intero Paese.

Il ragazzo, già sospettato sin dalle prime fasi delle indagini, era stato condotto in caserma nella notte tra lunedì e martedì. Il suo nome era emerso dalle dichiarazioni della madre della vittima, che aveva raccontato agli inquirenti come la figlia, uscita di casa per un gelato con un’amica, avesse in programma un incontro con l’ex. Dopo l’ultimo messaggio inviato alla madre alle 20.30 – “Torno subito” – il telefono di Martina si era spento. Da allora, nessuna notizia. Fino al ritrovamento del corpo.

Durante l’interrogatorio, condotto dai carabinieri della Compagnia di Casoria e dal Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, il 19enne avrebbe fornito le prime ammissioni. I magistrati della Procura di Napoli Nord hanno disposto il fermo con l’accusa di omicidio volontario. Secondo quanto trapela, Martina avrebbe voluto interrompere definitivamente la relazione, e proprio quel “no” sarebbe stato il movente scatenante dell’aggressione.

“È una tragedia immane, una ferita che lascia sgomenti”, ha dichiarato il sindaco Antonio Pannone, parlando di “barbarie contro la libertà e la dignità femminile”. Un messaggio che trova eco in quello, straziante, pubblicato dalla madre della vittima sui social: “Figlia mia, chi ti ha fatto del male la pagherà. Ora starai con i miei genitori. Tu sei stata importante e lo sarai per sempre”.

La ricostruzione degli eventi ha spinto gli inquirenti a muoversi con rapidità. Le telecamere di videosorveglianza avevano mostrato Martina nei pressi della zona in cui poi è stata rinvenuta, e già ieri pomeriggio i carabinieri avevano passato al setaccio l’area attorno allo stadio, anche con l’ausilio delle unità cinofile e dei vigili del fuoco. L’edificio in cui è stato trovato il corpo, abbandonato e privo di illuminazione, è stato ispezionato più volte.

Dalle prime informazioni, l’omicidio sarebbe avvenuto poco dopo l’incontro tra i due. Il cadavere era nascosto sotto un materasso, segno evidente di un tentativo maldestro di occultamento. L’autopsia chiarirà le cause esatte del decesso, ma per gli inquirenti non ci sono dubbi: quella che si è consumata ad Afragola è l’ennesima tragedia della violenza giovanile, della gelosia malata, dell’incapacità di accettare un “no”.

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