Disturbi alimentari, le docenti casertane Cerullo e Vigliotti presentano al Ministero il libro “Post-it ad altezza vomito”

di Redazione

Una sala istituzionale, quella intitolata ad Aldo Moro nel Ministero dell’Istruzione e del Merito, a Roma, si è trasformata per un pomeriggio in un luogo di ascolto, verità e coraggio. È qui che è stato presentato il libro “Post-it ad altezza vomito”, firmato dalle docenti casertane Lucia Cerullo e Alessandra Vigliotti, che hanno scelto di rompere il silenzio su una delle emergenze più invisibili e dolorose della contemporaneità: i disturbi del comportamento alimentare.

L’incontro si è svolto nel contesto del convegno promosso dal sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, ed è stato molto più di una semplice presentazione letteraria. A renderlo speciale, la partecipazione viva e autentica di studentesse e studenti delle scuole medie e superiori della Capitale, protagonisti di un confronto aperto sui temi della fragilità, dell’identità, del corpo e degli stereotipi di genere.

Cuore pulsante dell’iniziativa è stato il progetto “Gustiamo insieme la vita, per vivere in armonia il rapporto con cibo, corpo, emozioni”, ideato da Nadia Accetti, presidente dell’Associazione Donna Donna Onlus, da anni in prima linea nella promozione del benessere psicologico e dell’autodeterminazione femminile. A coordinare l’evento, con competenza e sensibilità, Giovanni Russo, capo della segreteria del sottosegretario, che ha saputo connettere istituzioni, mondo della scuola, autori e giovani generazioni in un dialogo denso e costruttivo.

“Post-it ad altezza vomito” non è un semplice libro: è una raccolta di frammenti emotivi, testimonianze e riflessioni scritte con un linguaggio asciutto, talvolta brutale, sempre sincero. Piccoli fogli immaginari, appuntati sull’anima di chi vive o ha vissuto le prigioni dell’anoressia, della bulimia e delle molteplici forme di violenza invisibile che si annidano nel rapporto malato con il cibo e con sé stessi. Nessuna soluzione preconfezionata, nessuna retorica: solo un invito potente alla consapevolezza, alla prevenzione, alla libertà.

L’iniziativa, dall’alto valore simbolico ed educativo, ha trovato nel Ministero un palcoscenico istituzionale coerente: luogo in cui si formano non solo competenze, ma coscienze. Perché, è stato ribadito durante il convegno, combattere i disturbi alimentari significa anche e soprattutto promuovere una cultura del rispetto di sé, della cura, della verità.

Accanto alle autrici, è intervenuta Francesca Ferrara, avvocato penalista esperta in diritti delle donne e dei minori. La sua voce ha portato al tavolo un contributo fondamentale, sottolineando come l’approccio ai disturbi alimentari non possa che essere multidisciplinare, capace di tenere insieme la dimensione emotiva, quella educativa e quella giuridica.

“Post-it ad altezza vomito” si configura così come un vero e proprio manifesto, capace di restituire dignità a chi lotta ogni giorno contro una sofferenza troppo spesso ignorata. Un libro che nasce da un territorio, quello della provincia di Caserta, ma parla a tutte e tutti. Un grido collettivo per vincere insieme.

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