Liberi solo di notte, ma sotto stretta sorveglianza per il resto della giornata: è la misura cautelare disposta dal gip del tribunale etneo nei confronti di tre ragazzi, due di 23 anni e uno di 22, accusati di una brutale aggressione ai danni di un coetaneo. I tre, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura distrettuale, dovranno rispettare l’obbligo di dimora ogni giorno dalle ore 15 fino alle 2.30 del mattino successivo. Per uno dei 23enni è previsto anche l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il fatto risale alla notte del 4 gennaio scorso, nel cuore della movida catanese. La vittima, colpita due volte in momenti e luoghi differenti durante la stessa sera, ha riportato una grave frattura pluriframmentaria al naso, con una prognosi di trenta giorni. Dopo le prime cure al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro, il giovane ha raccontato alla polizia di essere stato aggredito da un gruppo di persone a lui note, in un contesto riconducibile a vecchie ruggini personali legate, secondo le sue dichiarazioni, a una ragazza: la sorella di uno degli aggressori.
Determinanti per le indagini sono state le immagini di videosorveglianza e i video pubblicati sui social network, che hanno consentito agli investigatori della squadra mobile della Questura di Catania di ricostruire con precisione le fasi dell’aggressione. Un lavoro meticoloso che ha permesso di individuare il ruolo di ciascun componente del gruppo, evidenziando – come sottolinea la Procura – “una dinamica tipica della logica del branco”, con i giovani che si sarebbero alternati nei colpi, ciascuno con un compito specifico nell’azione violenta.
Al momento, i tre indagati rispondono dell’accusa di lesioni personali aggravate dai futili motivi e dalla partecipazione di più persone, oltre il limite di cinque, elemento che aggrava ulteriormente il quadro accusatorio. Restano ancora da identificare altri componenti del gruppo che quella sera avrebbero preso parte al pestaggio. IN ALTO IL VIDEO