Aversa, il Jazz Club Lennie Tristano al Conservatorio di Napoli per International Jazz Day 2024

di Redazione

Aversa (Caserta) – Da oltre 40 anni sulla scena jazzistica italiana e internazionale, il Jazz Club Lennie Tristano è di scena a Napoli il 30 aprile, in occasione dell’International Jazz Day Unesco 2024, al Conservatorio di San Pietro a Majella, dove sarà protagonista di una intera giornata di concerti, dibattiti, programmi, jam session, ascolti e storie di jazz, con al centro proprio il Jazz Club Lennie Tristano.

“Celebrating Jazz Giants” è infatti il programma d’eccezione che il Jazz Club Lennie Tristano e radio/altriSuoni hanno messo in piedi per l’International Jazz Day 2024, consolidando la loro partnership e il naturale legame con il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, i cui docenti del Dipartimento di Jazz hanno, in più occasioni, calcato il palco dello storico club aversano, coinvolgendo anche il Ba-bar House (accogliente locale ubicato a Napoli, in pieno centro storico) e Sound Contest (webmagazine che ha contribuito alla produzione di alcuni contenuti che saranno divulgati per l’occasione).

Intensa la scaletta di eventi prevista per l’intera giornata del Jazz Day. La prima parte si svolgerà negli spazi del Conservatorio San Pietro a Majella, con un prologo d’eccezione offerto alle 12 dall’Ensemble Vocalis condotto da Carlo Lomanto, che si esibirà nella splendida Sala Scarlatti del monumentale complesso architettonico dedicato alla Musica.

Sarà sempre la Sala Scarlatti ad ospitare gli altri appuntamenti pomeridiani del Jazz Day – a cominciare dalle 16 – con un incontro sul Jazz Club Lennie Tristano di Aversa, con Salvatore Romaniello e Fabrizio Perla, che oltre a rievocare brevemente la brillante storia passata del Club aversano, con gli oltre 400 concerti dei più grandi jazzisti nei suoi oltre 40 anni di attività, illustreranno anche la programmazione in corso. Saranno anche mostrate foto dei concerti tenuti ad Aversa nei decenni scorsi, immagini nelle quali potrete riconoscere anche alcuni dei musicisti che si esibiranno subito dopo. La parte musicale della giornata in Conservatorio sarà dedicata a Duke Ellington, a cominciare dalle 16.30.

A cinquant’anni dalla sua scomparsa, la figura del leggendario pianista, compositore e direttore d’orchestra rivivrà nell’esibizione di una superband composta dai docenti del Dipartimento di Jazz dell’istituto napoletano. Sul palco della Sala Scarlatti si ritroveranno, infatti, Maria Pia De Vito e Carlo Lomanto alla voce, Matteo Franza e Marco Sannini alla tromba, Giulio Martino al sax, Nicola Ferro al trombone, Pietro Condorelli e Stefano Scatozza alla chitarra, Michele di Martino e Dino Massa al piano, Corrado Cirillo al contrabbasso e Salvatore Tranchini alla batteria. A loro il compito di proporre originali riletture di brani che sono diventati classici, entrando per sempre nell’immaginario collettivo: tra gli altri, saranno eseguiti capolavori come “It Don’t Mean a Thing”, “Caravan” e “Solitude”. Ad introdurre il concerto della superband dei docenti saranno gli allievi del Conservatorio, che eseguiranno capisaldi del repertorio ellingtoniano, alternati a un reading di Francesco Varriale proprio su Duke Ellington.

Dopo i live al Conservatorio, tutti gli appassionati si sposteranno al Ba-bar House, bellissimo spazio situato in piena zona universitaria dove, già dalle 17, si potrà viaggiare nella storia del jazz grazie a percorsi interattivi che consentiranno di viaggiare nel tempo e ascoltare le prime forme di jazz a New Orleans e Chicago ma anche lo swing e il be-bop a New York, con momenti di approfondimento monografico che toccheranno artisti appartenenti alle epoche e ai linguaggi più vari, da Louis Armstrong e Bud Powell a Steve Lacy e Kenny Wheeler, tanto per citarne alcuni. Alle 20 ci sarà una prima assoluta, con le storie di flamon che ci regaleranno momenti di leggerezza alternati a spunti di profonda riflessione come solo un uomo dalla spiccata sensibilità può fare. A leggere queste storie sarà lo stesso autore che, per l’occasione, sarà accompagnato dalla chitarra di Oscar Montalbano.

Ma l’International Jazz Day non può dirsi realmente compiuto senza il momento della jam session, sicché viene naturale pensare che docenti e allievi del Conservatorio possano incrociare i loro strumenti con musicisti professionisti o dilettanti che passeranno dalle nostre parti, ovviamente supportati dalla sezione ritmica che è la resident band del Ba-bar House, con Antonio Perna alle tastiere, Aldo Capasso al basso e Domenico Iavazzo alla batteria. E per chi non potrà essere presente, radio/altriSuoni dedica l’intera programmazione al Jazz Day.

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