Faida di camorra a nord di Napoli: 11 arresti. Bomba contro chiesa di Don Patriciello e minacce al comandante Chiariello

di Redazione

Caivano, Arzano, Frattamaggiore e Frattaminore, comuni dell’area nord di Napoli, teatro di una guerra di camorra per affermare il dominio territoriale. Nel mirino dei clan erano finiti anche il parroco del Parco Verde di Caivano, don Maurizio Patriciello, e il comandante della Polizia Locale di Arzano, Biagio Chiariello, che trovò affisso un manifesto funebre col suo nome all’ingresso del comando. – continua sotto – 

I carabinieri delle compagnie di Giugliano in Campania e di Caivano hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura antimafia, a carico di 13 persone – 11 finite in carcere, 2 sottoposte a divieto di dimora in Campania – ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei delitti di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni e tentate estorsioni, detenzione e porto di armi, detenzione a fine di spaccio di droga, delitti aggravati dal metodo mafioso.

Dalle indagini sarebbe emersa l’operatività di un sodalizio camorristico che, agendo in contrapposizione armata con altri gruppi criminali della zona per imporre la propria egemonia, avrebbe posto in essere una lunga serie di attività illecite, agendo anche a danno di imprenditori e commercianti dai quali avrebbe preteso il pagamento di somme di denaro per consentire loro il prosieguo dell’attività lavorativa.

Una faida cominciata nel 2021 con l’omicidio di Salvatore Petrillo, nipote di Cristiano. A far luce sugli episodi le dichiarazioni di collaboratori di giustizia come l’ex boss Pasquale Cristiano. A don Maurizio Patriciello la camorra consegnò un messaggio chiarissimo: davanti al cancello della chiesa di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano, nella notte tra il 12 e il 13 marzo 2022, fu fatta esplodere una bomba. Per il “sistema”, il sacerdote era un nemico. Come un ostacolo era l’impegno del comandante Chiariello ad Arzano. – continua sotto – 

Dalle indagini emerge anche l’estorsione su un appalto da quasi 3 milioni per realizzare un parco urbano-artistico nell’ospedale Cardarelli di Napoli. Dell’affare discutono i clan Caiazzo-Cimmino, Sautto-Ciccarelli e Moccia. Convocano i rappresentanti della ditta che si era aggiudicata i lavori e impongono con minacce un pizzo da 20mila euro.

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