Israele, Netanyahu avverte: “Né ritiro da Gaza, né rilascio di migliaia di terroristi”

di Redazione

“Non rimuoveremo le forze israeliane dalla Striscia di Gaza e non rilasceremo migliaia di terroristi”. Lo ha detto Benjamin Netanyahu parlando oggi agli studenti dell’accademia pre-militare Bnei David a Eli. “Niente di tutto questo succederà. Che cosa succederà? La vittoria assoluta”, ha aggiunto il premier, dopo che sono emerse le notizie che indicano che Israele avrebbe accettato in un incontro domenica a Parigi con Usa, Qatar ed Egitto una piano di massima per il rilascio degli ostaggi in cambio di “pause intermittenti” della guerra di Israele contro Hamas. – continua sotto –  

Le dichiarazioni arrivano dopo che l’ufficio del premier ha diffuso ieri una dichiarazione in cui non negava di aver accettato l’accordo di massima, ma sottolineava che “le notizie sull’accordo sono incorrette e comprendono condizioni non accettabili da Israele”. Parlando con gli studenti, Netanyahu oggi ha promesso che “non metterà fine a questa guerra a meno che non si raggiungano tutti i suoi obiettivi, questo significa l’eleminazione di Hamas, il ritorno a casa di tutti gli ostaggi e e la promessa che Gaza non sarà più una minaccia per Israele”.

Hamas studia proposta su cessate il fuoco – Il leader dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, sta “studiando la proposta di cessate il fuoco elaborata a Parigi” nel corso di un colloquio tra i capi della Cia, del Mossad e dell’intelligence egiziana, alla presenza del primo ministro del Qatar. E, ha annunciato, ”mi recherò al Cairo per discutere i dettagli del piano”. Perché per Hamas, ”la priorità è porre fine all’offensiva israeliana con il ritiro delle sue forze della Striscia di Gaza”, ha spiegato Haniyeh. ‘Hamas è aperto a tutte le proposte serie e praticabili che possano portare a un cessate il fuoco”, ha aggiunto. ”Il mondo deve fare pressione sul regime d’occupazione israeliano in modo che metta fine ai massacri e ai crimini di guerra”, ha fatto appello Haniyeh. “Abbiamo detto ai mediatori che un cessate il fuoco permanente è il nostro obiettivo, ma possiamo arrivarci nella seconda o terza fase dell’accordo. Senza un ritiro israeliano da Gaza non possiamo accettare questa nuova proposta”, ha poi detto ad al-Jazeera Mohammad Nazzal dell’ufficio politico di Hamas.

Nelle dichiarazioni alla tv satellitare, Nazzal ha parlato di “rilascio dei prigionieri da entrambe le parti”. Su questo “ovviamente serve un negoziato”, ha proseguito. “Un cessate il fuoco permanente è utile per entrambe le parti, altrimenti la guerra tra noi e le truppe israeliane continuerà – ha detto ancora – Siamo pronti a raggiungere l’obiettivo per gradi”. Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha intanto minacciato di far cadere il governo nel caso in cui si raggiunga un accordo “sconsiderato” con Hamas. Mentre circolano voci circa un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi in cambio di una lunga sospensione dei combattimenti e la scarcerazione di migliaia di detenuti palestinese, in un tweet Ben Gvir ha scritto: ”Accordo sconsiderato = smantellamento del governo”. – continua sotto –  

Gallant: “Israele manterrà presenza militare a Gaza dopo guerra” – Dopo la fine della guerra con Hamas, Israele manterrà il controllo militare della Striscia di Gaza, ma non governerà il territorio a livello civile, su un modello simile a quello già adottato in Cisgiordania. Lo ha annunciato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ai membri della Commissione Affari esteri e Difesa della Knesset. “Dopo che la guerra sarà finita, penso che sia del tutto chiaro che Hamas non controllerà Gaza. Israele la controllerà militarmente, ma non in senso civile”, ha affermato Gallant, citato dai media dello Stato ebraico. Secondo il ministro, questo scenario è “realizzabile” anche a Gaza, ma “ci vorrà tempo”.

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