Cittanova, estumulazioni illegali per fare spazio a nuove sepolture: 16 arresti, coinvolto anche parroco

di Redazione

Avrebbero proceduto per anni ad estumulazioni non autorizzate nel cimitero di Cittanova (Reggio Calabria), distruggendo o spostando in altri loculi le salme dei defunti, per far posto a nuove sepolture, al fine di accaparrarsi gli introiti del mercato funerario locale. – continua sotto –

16 persone arrestate, oltre 70 indagati e il sequestro dell’area cimiteriale e di due imprese funebri. Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 4,5 milioni di euro. È il frutto dell’operazione “Aeternum” dei carabinieri del gruppo di Gioia Tauro (Reggio Calabria) eseguita nelle province di Milano, Vicenza e Reggio Calabria su richiesta della pRocura di Palmi. I reati, contestati a vario titolo, sono legati ad operazioni illecite nella gestione del cimitero comunale.

Al vertice dell’associazione c’erano quattro degli indagati, finiti in carcere: l’ex custode del cimitero, oggi in pensione, e tre imprenditori locali, amministratori di due imprese di onoranze funebri, che avrebbero creato un sistema di gestione parallela a quella dell’Ente locale.

L’attività di indagine è stata avviata nel 2018 a seguito di una denuncia presentata ai carabinieri della stazione di Cittanova, quando un cittadino si era accorto che, all’interno del tumulo di un proprio estinto, era stata abusivamente inserita una seconda salma. I successivi accertamenti hanno così permesso di ipotizzare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla “gestione in esclusiva” degli affari cimiteriali a Cittanova.

Ad essere coinvolti insospettabili medici legali dell’Asp di Reggio Calabria che, chiamati a vigilare sulle estumulazioni o ad eseguire visite necroscopiche, erano pronti a sottoscriverne i verbali delle operazioni per come veniva loro dettato dagli appartenenti all’associazione. Dalle indagini è emerso, poi, l’interessamento di alcuni appartenenti all’associazione per l’accaparramento delle cappelle una volta appartenenti a tre confraternite religiose, disciolte nel 2007. Con il concorso dell’allora parroco di una chiesa del posto, il quale avrebbe attestato falsamente di essere proprietario delle cappelle gentilizie, in realtà tornate al patrimonio del Comune con lo scioglimento degli enti ecclesiastici, gli indagati avevano avviato lavori di ristrutturazione, procedendo alla soppressione di oltre un migliaio di salme, per poter ricavare un diretto guadagno dalla vendita dei loculi, pagati anche 3mila euro dai privati cittadini.

Sono coinvolti nelle indagini anche il comandante facente funzione della Polizia municipale di Cittanova, all’epoca dei fatti vicecomandante, responsabile del servizio di polizia mortuaria, e due vigili, uno ancora in servizio al comando locale e un altro nel frattempo diventato funzionario della polizia municipale di un comune del milanese. IN ALTO IL VIDEO

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