Trentola Ducenta, doppi turni per lavori al “plesso vecchio” del Liceo: genitori si appellano a Magliocca

di Antonio Arduino

Aversa/Trentola Ducenta (Caserta) – Frequentare le lezioni con doppi turni e rotazione, venendo costretti a uscire da scuola anche alle 19 di sera, non è sicuramente un metodo per garantire una corretta e completa istruzione agli studenti ed in particolare a quelli che si preparano per gli esami di diploma. Ma è quanto accadrà da qui a fine novembre per gli allievi del liceo scientifico di Trentola Ducenta, che rientra nell’Istituto di Istruzione Superiore di Aversa “Da Vinci”. Un liceo formato da due strutture definite “plesso vecchio” e “plesso nuovo” di competenza dell’Amministrazione Provinciale di Caserta. – continua sotto – 

Per la necessità di lavori al “plesso nuovo”, nello scorso anno scolastico la frequenza in classe degli allievi fu saltuaria praticamente per quasi l’intero anno con conseguenti ripercussioni sulla loro preparazione. Conclusi i lavori i genitori speravano che le lezioni si potessero svolgere regolarmente ogni giorno e invece sono stati affidati ad una ditta aggiudicatrice di un apposito appalto dei nuovi lavori che interesseranno, questa volta, il plesso vecchio di via Roma riducendo conseguentemente la frequenza in classe degli studenti che al momento possono fare lezione due volte alla settimana.

Insieme a questa difficoltà, legata all’apprendimento e alla preparazione degli allievi, c’è la difficoltà delle famiglie ad organizzarsi che, prevedendo una ripresa normale delle attività su due plessi, avevano già organizzati turni di lavoro e accompagnamento dei figli, in particolare di quelli non autonomi o affetti da disabilità e dei tanti che abitano in comuni limitrofi.

Considerando che i lavori sul plesso nuovo, effettuati l’anno passato, erano durati molto più del previsto, i genitori attraverso il presidente del Consiglio di istituto, Giovanni Di Mauro, avvocato aversano, con una lettera trasmessa al presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, hanno chiesto garanzie sulla durata reale dei lavori per non doversi sobbarcare ad enormi sacrifici per consentire la frequenza scolastica dei figli o, in alternativa, trasferirli in altri istituti scolastici.

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