Caivano – Stupro cuginette, legale familiari: “Politica e istituzioni non hanno fatto niente nonostante precedenti”

di Redazione

Caivano (Napoli) – “La drammatica vicenda di Fortuna Loffredo pare non abbia insegnato nulla”. Lo afferma l’avvocato Angelo Pisani, legale di una delle famiglie delle cugine 13enni violentate agli inizi di luglio scorso da un branco di ragazzi – da quello che si apprende, tutti minori tranne uno – in un capannone del Parco Verde di Caivano, comune dell’hinterland Napoletano (leggi qui). – continua sotto –  

Pisani – già avvocato della famiglia di Chicca, la bimba di sei anni vittima di abusi morta nel 2014 dopo essere precipitata da un balcone dell’isolato 3 delle palazzine popolari Iacp – sottolinea la condizione di fragilità che vivono i minori del Parco Verde. Per chi agisce nel crimine “sono utili a soddisfare ogni esigenza, anche quelle insane, viziose; per le istituzioni sono dei fascicoli, dei numeri”.

“Non c’è umanità. Istituzioni e politica – le parole di Pisani – non hanno fatto nulla per bonificare il campo, nonostante vi siano dei precedenti e si conoscano certe dinamiche di sopraffazione”. Il legale conferma poi che vi sono indagini in corso da parte del Tribunale di Napoli Nord nei confronti degli aggressori, che il Tribunale per i minorenni è impegnato per le vittime attualmente ospitate in una casa famiglia e che non è stata revocata la patria potestà ai genitori delle vittime. “Ora – continua Pisani – si cerca di mettere in sicurezza i familiari in altra località. Si cerca il supporto delle istituzioni per il loro trasferimento, servono fondi perché sia creato per loro un alloggio confortevole altrove. Stanno vivendo un dramma ed in quel contesto sono anche additati perché hanno denunciato”.

L’avvocato Niola: “Evitare vittimizzazione secondaria” – Intanto, l’avvocato Clara Niola, legale di una delle due famiglie delle ragazzine abusate, sottolinea che “la priorità è tutelare le due ragazzine che non hanno compiuto neppure 13 anni: per questo dobbiamo evitare possibili fughe di notizie e soprattutto la vittimizzazione delle due minori”. “Come avvocato di una delle due famiglie coinvolte nelle triste vicenda di cronaca che vede protagoniste due minorenni di Caivano, – spiega l’avvocato Niola – ribadisco la volontà dei miei assistiti di non voler rilasciare alcuna intervista. Noi ci siamo fidati ed affidati all’autorità giudiziaria e, seppur con dolore, abbiamo accettato il provvedimento adottato dal Tribunale per i Minorenni”, di mantenere la ragazzina in una struttura protetta. “È la minore – continua l’avvocato – ad essere al centro dei pensieri dei suoi genitori e dell’attività difensiva e pertanto ci siamo resi, sin da subito, disponibili ad una collaborazione sinergica con tutti gli uffici di Procura a vario titolo coinvolti. Ciò che dobbiamo evitare – ribadisco come legale – non è soltanto una fuga di notizie, ma anche (e, direi, soprattutto) una vittimizzazione secondaria di entrambe le minori che verrebbero ancor più traumatizzate laddove la vicenda venisse ulteriormente portata alla ribalta delle testate giornalistiche”. “Chiediamo – conclude il legale – pur nel rispetto dell’esercizio del diritto di cronaca, il massimo riserbo e la massima cautela specie per garantire agli organi inquirenti lo svolgimento di tutte le necessarie attività di indagine”.

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