Auto rubate e smontate, 9 arresti. Carabinieri ritrovano anche vetture e centinaia di pezzi

di Redazione

Trentasette furti messi a segno tra le province di Bari, Brindisi e Taranto tra febbraio 2020 e gennaio 2021. A organizzarli un 24enne di Monopoli (Bari) e un 42enne di Fasano (Brindisi) arrestati oggi dai carabinieri assieme ad altre sette persone, tra cui due donne. Le accuse sono: associazione per delinquere, rapina, furto aggravato, ricettazione, danneggiamento e riciclaggio di autovetture e di pezzi di ricambio. – continua sotto –  

Cinque persone sono finite in carcere e quattro agli arresti domiciliari. I due uomini che secondo le indagini coordinate dalla procura di Bari sarebbero al vertice del gruppo si sarebbero avvalsi della collaborazione di un venditore foggiano di arnesi da scasso e dispositivi elettronici all’avanguardia. I colpi venivano pianificati anche al telefono usando parole in codice: per reclutare la squadra per i furti si usava la locuzione “andare a mangiare”; i jammer erano definiti “coso”, “chiavi” o “quello piccolo”; l’auto di staffetta usata per scortare il mezzo rubato era “la ragazza”. Attraverso intercettazioni telefoniche, la visione dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza e l’analisi dei tracciati Gps dei mezzi rubati, i carabinieri sono risaliti ai componenti del gruppo.

Due gli episodi definiti singolari e avvenuti entrambi nell’agosto di tre anni fa. Il primo riguarda un’auto rubata a Pezze di Greco, nel brindisino: la vittima del furto, per riavere indietro il mezzo, avrebbe contattato un esponente di spicco della criminalità organizzata di Brindisi che, a sua volta, avrebbe chiesto aiuto ad uno degli indagati che in tre giorni ha permesso il ritrovamento della vettura senza ricevere in cambio denaro. Il secondo, invece, riguarda il furto di un’auto – sempre a Pezze di Greco – che è stata poi lasciata nelle campagne di Locorotondo (Bari) perché – come emerge da una intercettazione telefonica – il proprietario era persona “vicina agli ambienti criminali e da non toccare”.

Uno dei referenti dell’associazione “si preoccupava – riferiscono i carabinieri – di sistemare le cose ed evitare ritorsioni per l’autore del colpo”. Nel corso delle indagini sono stati trovati e restituiti 20 mezzi rubati, sono stati trovati più di 300 pezzi e 8 motori oltre a diversi arnesi da scasso. Durante gli accertamenti due persone sono state arrestate e altre 10 denunciate. IN ALTO IL VIDEO

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