Aversa, il Jazz Club Tristano conclude il 40ennale con le “Acrobazie” di Clara Graziano e del Circo Diatonico

di Redazione

Aversa (Caserta) – Con il concerto del 20 gennaio (in ritardo rispetto al giorno della fondazione che risale al 12 gennaio 1982) il Jazz Club “Lennie Tristano” chiude l’anno del quarantennale. Un concerto non propriamente di jazz ma fatto di “armonie e acrobazie dello spettacolo viaggiante, l’allegria e la malinconia, la magia del circo, la poetica del viaggio continuo, il brivido del trapezio”. Appuntamento alle ore 21, all’Auditorium “Bianca d’Aponte” in via Nobel. – continua sotto –

Tutto questo trasferito in musica da Circo Diatonico una piccola banda di fiati, guidata dall’organetto di Clara Graziano, autrice dei brani del gruppo, che propone un originalissimo repertorio ispirato al mondo del circo e dello spettacolo viaggiante, quali metaforiche rappresentazioni del nostro quotidiano, dove non mancano marcate influenze jazz, echi balcanici e richiami alla musica popolare italiana.

Un’occasione per mettersi in marcia con le emozioni seguendo una musica dall’effetto ammaliante con: Clara Graziano, organetto e voce; Gabriele Coen, sax soprano e clarinetto; Rosario Liberti: basso tuba; Gigi Capone, mimo-giocoliere.

CLARA GRAZIANO – Organettista di origine aversana, Clara Graziano, musicista molto attiva dal 1988, trasferisce nella musica che propone, con grande sensibilità ed eleganza, quella sfera emozionale che appartiene  ad un mondo femminile, proponendo così un nuovo e originale modo di utilizzare lo strumento (fisarmonica diatonica),  nel quale spicca un raffinato gusto esecutivo,  sia nell’interpretazione delle sue originalissime composizioni che nell’interpretazione di repertori popolari dell’Italia centro meridionale. Autrice del progetto e delle composizioni del Circo Diatonico, ensemble musicale–teatrale che nasce nel 1996 e con il quale propone un originalissimo repertorio ispirato al mondo del circo e dello spettacolo viaggiante quale metaforica rappresentazione della vita e del nostro quotidiano, dove non mancano influenze jazz, echi balcanici e chiari richiami alla musica popolare delle bande di paese, creando così atmosfere, spesso definite “felliniane”. Oltre ai molti festival nei quali si è esibita negli anni con Circo Diatonico, un importante esperienza musicale con  il suo ensemble  nel 2005 è stata la partecipazione   al programma televisivo in 6 puntate di Rai3 “La Banda”, condotto dal giornalista critico letterario Piero  Dorfles (Baco del millennio, Per un pugno di libri),  in cui venivano affrontati «temi cruciali della contemporaneità»: le religioni, la guerra, gli stranieri, la scuola, la lettura, la tecnologia attraverso l’incontro con personalità del mondo colto quali ad esempio Lucetta Scaraffia, Moni Ovadia, Carlo Fruttero, Isabella Camera D’Affitto e molti altri. – continua sotto –

Compito del Circo Diatonico era accompagnare il conduttore nelle sue trasferte portando la musica là dove la musica di solito non arriva. Sigla di apertura del programma La Banda, è stato un brano di composizione di Clara Graziano dal titolo Marcia di Carovana. Con il suo progetto Circo Diatonico, oltre ad aver realizzato numerosi spettacoli nell’ambito di festival e rassegne in Italia e all’estero, ha inciso i seguenti cd: “Acrobazie” (FinisTerre, 1998) inserito nella rivista specializzata “World Music Magazine” (distribuito nel circuito delle edicole in 15.000 copie); “La Banda “(FinisTerre2007). Altro nuovo ed originale progetto di Clara Graziano è “La Banda della Ricetta” in cui si canta del buon cibo in un repertorio accattivante e divertente. I sapori e i saperi musicali dello spettacolo vengono sia dal repertorio folk della tradizione popolare italiana, sia da brani portati al successo da alcuni grandi interpreti come Domenico Modugno (La cicoria e ‘O cafè), Caterina Bueno (Fagioli ‘olle ‘otenne), Nino Ferrer (Il baccalà), Piero Ciampi (Il vino) e da tanti altri originali scritti da Clara Graziano per questo progetto. Ensemble al femminile in cui le musiciste della Banda, in scena con le loro “parannanze e i loro attrezzi da cucina”, ci conducono in un viaggio garbato e saporito tra cibo e musica facendo scoprire una collezione di pietanze sonore e storie gustose. Durante il concerto sorprese culinarie e profumi speciali. Per questo originale progetto Clara Graziano (voce, organetto, putipù), ha voluto al suo fianco Pina Valentino (voce, tamburelli); Teresa Spagnuolo (clarinetto, clarinetto basso); Federica Santoro (lira calabrese e violoncello).

In ambito jazzistico ha collaborato all’organetto con la pianista Rita Marcotulli nel progetto Omaggio a Truffaut (discografia “The Woman Next Door”) e al tour collegato. Sempre in ambito jazz dove questo linguaggio abbracciava la musica mediterranea ha collaborato con Orchestra Mediterranea diretta da Andrea Alberti. Tra le diverse collaborazioni di musica   e danza popolare di Clara Graziano, un posto particolare occupa la sua esperienza con Ambrogio Sparagna, musicista con il quale collabora dal 1988 e che tuttora affianca, facendo parte dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Collaborare  con il maestro A. Sparagna, inizialmente con la  Bosio Big Band e successivamente negli ensemble da lui costituiti, le ha consentito di partecipare ai suoi  numerosi progetti musicali ( es: Trillillì – Storie di magici organetti ed altre meraviglie; Messa Popolare per il Giubileo; Un canto s’udia pe’ li sentieri – per il bicentenario della nascita di G. Leopardi;  Voi ch’amate – Sacra rappresentazione; AttarantaTradizione/Tradimento con Giovanni Lindo Ferretti; Litania- Giovanni Lindo Ferreetti; Falciati e martellati; Giovanni Lindo Ferretti;L’avvenuta profezia – Viaggio nelle pastorali e nel repertorio di Natale; Passaggio alla città – Su testi di Rocco Scotellaro; Sinfonia per una taranta in collaborazione con il coreografo Micha Van Hoeche – Orchestra della notte della Taranta), nonchè alle numerosissime tournèe non solo in Italia ma anche in Europa e in particolari paesi del mondo. Per citarne alcuni, ricordiamo il Messico (2011), l’Iraq (2013), la Cina (2006). Molti anche i progetti musicali che hanno visto la partecipazione di ospiti di eccezione, per citarne alcuni Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Giovanni Lindo Ferretti, Battiato, Gianna Nannini, Carmen Consoli. Inoltre, dal 2004 al 2006 ha fatto parte dell’Orchestra della notte della Taranta diretta dallo stesso maestro Ambrogio Sparagna.

GABRIELE COEN – Sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen si dedica da trenta anni all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e est-europea, svolgendo un’intensa attività a livello nazionale e internazionale. Si diploma in sassofono presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia e in “Specializzazione professionale di musica jazz e derivazioni contemporanee”, presso l’Associazione “Siena Jazz”. Partecipa a stage e seminari di Dave Liebman, Steve Lacy, Ials con Gianni Oddi e Orchestra Romana di Bruno Tommaso. Si laurea a pieni voti in Scienze Politiche con una tesi in Storia Moderna incentrata sull’influenza araba ed ebraica sull’identità nazionale spagnola. E’ fondatore dei KlezRoym – la più nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico – con cui ha inciso 6 dischi per l’etichetta CNI (Klezroym – 1998, Scenì – 2000, Yankele nel ghetto – 2002, Klezroym – 2003, Venticinqueaprile (2007) – Klezroym (2016). – continua sotto –

Dal 1996 al 2004 collabora assiduamente con “I Solisti di Roma” con cui propone un inedito incontro tra sassofono e quartetto d’archi, eseguendo spesso prime assolute (D.Nicolau, F. Cifariello Ciardi, M.Coen). Nel 2001 ha dato vita al gruppo “Gabriele Coen Atlante Sonoro” con cui fonde il linguaggio jazzistico con la musica etnica, registrando nel 2004 l’album di esordio, “Duende” e sucessivamente “Alhambra” (2006), su etichetta Cni. Come compositore e interprete ha realizzato insieme ai Klezroym le musiche per il film di Emanuele Crialese “Once we were strangers” e “A gennaio” di Luca Calvanelli; insieme a Mario Rivera quelle per “Notturno Bus” (2007) di Davide Marengo, con Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea e Ennio Fantastichini. Del 2010 è la colonna sonora (sempre con Mario Rivera) per “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio”, di Isotta Toso e infine “Tornare” (2020) di Cristina Comencini. Dal 2013 Gabriele Coen ha fondato un nuovo quintetto a suo nome con cui, dopo gli omaggi a Kurt Weill e John Zorn, propone, un originalissimo omaggio a Leonard Bernstein, uno dei più grandi musicisti del Novecento, compositore, pianista, direttore d’orchestra e didatta. A gennaio 2020 è uscito il loro cd “Leonard Bernstein Tribute” per la prestigiosa etichetta Parco della Musica Records. Ha inoltre composto sigle televisive (Rai Educational) commenti musicali (Geo&Geo, Raitre), Musiche per documentari (La grande Storia, Raitre) e per balletti (Patino, Fuciarelli), numerose collaborazioni teatrali (Mincer, Celestini, Scaparro, Natoli). Sempre nel 2007 ha realizzato, ancora con Mario Rivera, le musiche per lo spettacolo teatrale “Satyricon” di Renato Giordano, con Giorgio Albertazzi e Michele Placido.

Nel 2009 ha scritto insieme ad Isotta Toso il libro “Musica errante. Tra folk e jazz: klezmer e canzone yiddish”, per Stampa Alternativa. A partire dall’edizione 2011 degli “Award” assegnati dalla rivista specializzata Jazzit Gabriele Coen si colloca sempre tra i migliori sassofonisti soprano e clarinettisiti italiani. Come leader porta avanti diversi progetti, in particolare: Gabriele Coen “Jewish Experience”, una delle formazioni più tipiche del jazz contemporaneo come volano di un viaggio musicale in cui si reinterpreta in chiave jazzistica il repertorio popolare ebraico, attraverso composizioni originali, brani klezmer e sefarditi (ebraico-spagnoli). Del 2009 e’ il primo disco intitolato “Golem”, per Alfamusic, distribuzione Egea. Ad agosto 2010 è uscito il nuovo disco “Awakening” prodotto da John Zorn per la Tzadik, la prestigiosa etichetta discografica newyorchese. A gennaio 2013 è uscito “Yiddish Melodies in Jazz”, sempre orgogliosamente prodotto dalla Tzadik di John Zorn. A giugno 2017 è invece uscito il nuovo lavoro per l’etichetta Parco della Musica Records: “Sephirot. Kabbalah in Music” dove Gabriele Coen dirige il suo nuovo sestetto tra elettricità e spiritualismo. A dicembre 2017 è uscito l’importante testo “The History of European Jazz, The Music, Musicians and Audience in Context”edito da Francesco Martinelli per la Equinox Publishing. Gabriele Coen ha scritto un’importante capitolo dedicato al rapporto tra jazz e musica ebraica in Europa.

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