Aversa, fondi per disabilità: il “lascito” di Di Santo. “Romano? Un consigliere civicamente impegnato”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Arrivano i fondi per la disabilità, ma, nello stesso tempo, l’assessore alle Politiche sociali, Luigi Di Santo, docente di Filosofia del Diritto presso l’Università di Cassino, fa una sorta di “testamento”, di lascito politico, aprendo, di fatto, alla sua successione in giunta. Una successione che viene ipotizzata da tempo a causa della necessità del sindaco Alfonso Golia di nominare un nuovo assessore per far quadrare i conti della sua traballante maggioranza che non riesce a tenere una seduta di consiglio comunale in prima convocazione, quando è richiesta la maggioranza qualificata per la tenuta. – continua sotto –

«Abbiamo appena saputo – ha dichiarato nella mattinata di ieri l’assessore dell’esecutivo aversano – che la richiesta di finanziamento per il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità – Avviso per manifestazione di interesse della Regione Campania, è stata approvata». «All’Ambito guidato da Aversa – ha continuato Di Santo – sono stati assegnati 119,914 euro. Un altro importante risultato frutto della programmazione 2022 che abbiamo attuato come Ambito Socio Sanitario C6.  La Regione Campania, con decreto del 12 ottobre scorso, ha finanziato il progetto “Domani è un altro giorno”, che mira alla realizzazione di servizi rivolti ai disabili, in grado di favorire l’inclusione sociale mediante lo sport e percorsi di formazione per l’inserimento lavorativo». «Sono particolarmente contento – ha concluso sull’argomento il docente aversano – di questo risultato frutto della programmazione messa in campo nella primavera del 2022, anche perché come si legge dai giornali, potrebbe essere uno degli ultimi che raggiungo con il mio operato progettuale per le fasce deboli della città di Aversa».

A questo proposito, a precisa domanda sull’insistenza con la quale si parla di una sua sostituzione in giunta da parte del primo cittadino che lo aveva scelto come proprio assessore di riferimento, Di Santo non si nasconde e afferma: «Su questo punto non ho mai espresso la mia opinione fino ad ora. Non voglio entrare nella discussione politica. Io sono un tecnico e tale voglio restare fino alla fine. Leggo che si discute di una ricomposizione della giunta in chiave totalmente politica sulla base della rappresentanza dei gruppi che sostengono la maggioranza e che tutto ciò sia figlio di un accordo politico tracciato pochi mesi fa in vista del bilancio». «Al sindaco, – continua l’assessore, infliggendo una frecciata proprio al primo cittadino – sin dal primo giorno della nostra collaborazione amministrativa, ho sempre detto che le mie deleghe sono a sua disposizione. Ho sempre pensato di essere a termine visti i mutamenti repentini degli scenari politici a cui presto poca attenzione. Sono felice di dare un contributo alla mia città ma non ad ogni condizione. Che si legga ogni giorno sui giornali e sui social della mia sostituzione in giunta, senza smentita alcuna, comincia ad essere seccante ed ingeneroso».

A sostituirlo dovrebbe essere, secondo i rumors della politica cittadina e, forse, sulla base di accordi per consentire l’approvazione del bilancio preventivo 2022, Roberto Romano, già candidato a sindaco per il M5S ed attualmente vicino alle posizioni dell’ex ministro Luigi Di Maio. Sul suo possibile successore Di Santo pronuncia un giudizio sibillino: «Roberto Romano è un consigliere civicamente impegnato. Credo che in ipotesi sia all’altezza di tutti gli altri assessori». – continua sotto –

Una possibilità, questa dell’ingresso dell’ex esponente pentastellato, che serpeggia in città da tempo. Il sindaco, da parte sua, si barcamena, ma non ha mai difeso nettamente quello che era ed è il suo assessore nell’esecutivo. Un assessore che il primo cittadino avrebbe nominato anche per accontentare la componente cattolica della sua coalizione, rimanendo, però, Di Santo sostanzialmente un tecnico, come ha dimostrato nel corso del suo incarico, dando, soprattutto, un deciso rilancio al settore dell’utilizzo dei beni confiscati alla malavita organizzata.

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