Aversa, è “guerra per i tavolini” tra Comune e commercianti del Seggio

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Guerra continua per i tavolini della movida tra amministrazione comunale e commercianti che, in queste ultime settimane, si sono visti destinatari di decine di contravvenzioni per occupazione di suolo pubblico. Contravvenzioni che sarebbero illegittime. – continua sotto –

A sostenerlo, in un ricorso al prefetto di Caserta, il titolare del “Ma-gàri Sushi” di piazza San Paolo, difeso dall’avvocato Fabio Roselli, al quale sono seguiti anche altri. Il locale è, infatti, nella stessa situazione di un’altra decina di locali cittadini, quasi tutti nella situazione di aver pagato l’occupazione di suolo pubblico in prosieguo della precedente autorizzazione lo scorso mese di maggio. Il legale aversano sostiene, infatti, che, con decreto legge del marzo scorso, è stata disposta una ulteriore proroga (fino al 30 settembre 2022) delle autorizzazioni per l’utilizzo temporaneo di suolo pubblico concesse alle imprese di somministrazione alimenti e bevande durante la fase emergenziale Covid-19, salvo che l’impresa interessata presenti apposita disdetta.

«Fino al 30 settembre scorso, ai soli fini di assicurare il rispetto delle misure di distanziamento connesse all’emergenza da Covid-19, – ha evidenziato il legale aversano – il posizionamento temporaneo su vie, piazze, strade e altri spazi simili, di dehors, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni, da parte di pubblici esercizi poteva continuare ad essere effettuato senza dover richiedere le autorizzazioni prescritte dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e senza applicazione dei termini ordinari per la loro rimozione, fissati dal Testo unico dell’edilizia, confermando il pagamento del canone unico patrimoniale (ex Tosap e Cosap). Pertanto, il verbale elevato dagli agenti della polizia municipale è da ritenersi illegittimo ed infondato stante la titolarità di regolare autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico richiesta nell’aprile del 2021, con annessa planimetria, e rilasciata dal Comune di Aversa – Ufficio Polizia Amministrativa con autorizzazione del maggio successivo, regolarmente rinnovata con i relativi pagamenti».

Nel ricorso viene affrontata anche la questione della sicurezza. «Per molti commercianti – si legge nell’atto – i permessi, concessi dal Comune durante l’emergenza sanitaria, sono, per il comune, scaduti da qualche mese e non ancora rinnovati. L’amministrazione comunale sostiene di voler ridurre la presenza di sedie e tavolini all’aperto per ragioni di ordine pubblico e viabilità ma fino ad oggi non si è mai verificato alcun episodio di mala movida riconducibile all’occupazione di suolo pubblico». «Al contrario, – prosegue – i commercianti con la loro presenza rendono le strade più sicure, più curate e più vive con ripercussioni positive non soltanto per le attività ma anche per il territorio. La movida selvaggia va contrastata intensificando i controlli delle forze dell’ordine in strada, attivando la Ztl e non imponendo limitazioni e restrizioni ai commercianti che non sono in alcun modo responsabili di episodi o atti di violenza che si verificano in città». – continua sotto –

«Restrizioni – conclude l’atto – che peraltro non solo non risolvono il problema della mala movida, come già verificato da Confcommercio in altre città, ma innescano anche un meccanismo di concorrenza sleale tra gli esercenti. La concessione di spazi da destinare all’occupazione di suolo pubblico, come si è avuto modo di appurare durante la pandemia, rappresenta ormai un elemento imprescindibile per l’attività dei pubblici esercizi che sono consapevoli, peraltro, anche del loro ruolo di “sentinelle” sul territorio soprattutto sul piano della sicurezza». La parola passa ora al Prefetto, a meno che il comune di Aversa non disponga l’annullamento in autotutela delle sanzioni.

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