Frode fiscale con false fatturazioni, 9 arresti. Coinvolte 15 società della Grande Distribuzione

di Redazione

Nove persone agli arresti domiciliari per una presunta maxi-frode fiscale da 1,8 miliardi di euro di fatture false, ed una evasione Iva di 260 milioni. Fra gli indagati della Guardia di finanza – su disposizione del tribunale di Milano – 15 società della grande distribuzione, tra cui catene di supermercati. Per altre quattro persone disposta l’interdizione dalla professione per un anno. A deciderlo il giudice per le indagini preliminari, Roberto Crepaldi. Disposto il sequestro di 260 milioni di euro. – continua sotto – 

Le misure cautelari riguardano anche alcuni imprenditori bresciani e campani, 39 persone fisiche e 7 persone giuridiche. Contestati i reati di “associazione per delinquere ed emissione e utilizzo di false fatture”. Il sistema di “frode carosello” – così chiamato convenzionalmente un reato fiscale che si realizza operando triangolazioni fra società in Italia e all’estero, con fatture per operazioni inesistenti per evadere l’Iva – ricostruito dagli investigatori, sarebbe stato portato avanti tra il 2015 e il 2021 in due modi: attraverso “false lettere di intenti”, per effettuare da fornitori italiani acquisti di merci senza applicare l’Iva, e l’altro attraverso acquisti da fornitori di altri paesi dell’Unione Europea, anche in questo caso senza applicare l’Iva.

I gruppi della grande distribuzione – così nella tesi della procura – avrebbero concorso nel meccanismo di evasione e di realizzazione di profitti come intermediari, nelle compravendite tra le varie società del circuito finito al centro dell’inchiesta. L’Agenzia delle Entrate ha già sottoposto a verifica alcune società coinvolte nella frode.

La documentazione contabile è stata acquisita dai finanzieri anche attraverso il canale di cooperazione di polizia denominato Empact (European multi disciplinary platform against criminal threats), costituito in ambito Europol, raccogliendo informazioni dalle agenzie fiscali di 12 Paesi dell’Unione europea. Le operazioni hanno riguardato le province di Milano, Roma, Torino, Napoli, Ancona, Brescia, Lodi, Vicenza, Rimini, Padova, Salerno e Potenza. IN ALTO IL VIDEO

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