Aversa e i suoi chioschi abbandonati: da troppo tempo si attende rigenerazione

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Due chioschi abbandonati da anni. Entrambi in posti topici di Aversa. Uno nella piazza antistante l’ingresso principale della stazione ferroviaria, l’altro in una piazza altrettanto importante, quella intitolata al Principe Amedeo, ospitata in quella che è la storica villa comunale. Le ultime amministrazioni che si sono succedute hanno cercato di fare qualcosa, ma nulla, nella sostanza, è cambiato. Il chiosco di piazza Mazzini, davanti alla stazione, dopo aver «girovagato» per la piazza, anche per soddisfare le volontà di qualche privato, doveva diventare un infopoint. – continua sotto – 

Era stato coinvolto anche l’istituto alberghiero; per qualche giorno è stato utilizzato anche in occasione della pandemia da Covid-19. Nella sostanza non è cambiato nulla: continua ad essere desolatamente chiuso, senza una destinazione precisa. Insomma, un fallimento continuo, uno sperpero di danaro pubblico, considerato che si è realizzato un manufatto, oramai oltre un decennio fa, senza che sia stato mai veramente utilizzato.

Discorso diverso per il chiosco stile liberty di piazza Principe Amedeo. Chi era bambino negli anni Sessanta si ricorderà che vi era un chiosco di acquafrescaio che ben si prestava al fine: dar da bere a quanti effettuavano (in mancanza all’epoca del Parco Pozzi) la passeggiata domenicale nella villa comunale. Poi, fu abbandonata e da allora, salvo una parentesi di un’associazione artigiana, non è stata più utilizzata. In pratica, è finita nel dimenticatoio come tutto quell’angolo, monumento a Pietro Rosano compreso, mentre la cassa armonica è stata graziata dal progetto “Aversa: città delle 100 chiese”.

Sull’argomento è intervenuto il consigliere Alfonso Oliva, assessore nella precedente amministrazione, che ha dichiarato: «Da oltre tre anni cosa ha fatto il sindaco per questo chiosco a piazza Principe Amedeo, nella villa comunale dinanzi alla ormai chiusa casa di Domenico Cimarosa? E l’assessore alla Cultura come mai non ha dato seguito al bando di affidamento che qualche mese prima che finisse la mia esperienza come assessore fu bandito ed assegnato in parte?». «E sull’altro Infopoint ubicato in piazza Mazzini, davanti alla stazione ferroviaria, – ha continuato Oliva – assegnato e con la pubblicità affissa stanno vigilando sulla esatta esecuzione del contratto? Sarà mio dovere e compito portare questi argomenti in commissione cultura anche per favorire una assegnazione a privati del chiosco che ad oggi è un ricettacolo di rifiuti e cloaca a cielo aperto in pieno centro cittadino». – continua sotto – 

Ad Oliva, chiamato direttamente in causa, risponde il sindaco Alfonso Golia: «Eravamo convinti che fosse un monumento inaugurato dall’ex assessore alla Cultura Alfonso Oliva durante il suo mandato. Apprendiamo dalle sue dichiarazioni che addirittura c’è un bando e una assegnazione parziale del bene. In ogni caso vogliamo rasserenare il consigliere che agli atti dell’ente troverà somme appostate per la totale rigenerazione del bene per poi poter procedere ad una esternalizzazione e rifunzionalizzazione dello stesso».

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