Castel Volturno, arrivano le cicogne ma Oasi Variconi è a secco

di Redazione

Castel Volturno (Caserta) – Da qualche giorno la città di Castel Volturno è interessata dal sorvolo e dalla sosta di numerosi esemplari di cicogna. Sono numerose le segnalazioni di cittadini che palesano la presenza di cicogne nei loro terreni anche a ridosso delle riserve naturali della città. Unico problema, che si registra, purtroppo, è quello della lunga siccità che sta mettendo a dura prova l’ecosistema dell’Oasi dei Variconi. – continua sotto –  

Come ogni anno il livello delle acque della zona umida di Castel Volturno è sceso, lasciando parecchie aree alla foce del Volturno a secco. Di solito in passato si interveniva con un mezzo meccanico per aprire un canale alla foce del Volturno che permettesse di far confluire acqua nell’oasi. Ma non tutti sono d’accordo con questo tipo di intervento antropico e così negli anni abbiamo assistito anche alla morte di centinaia di specie ittiche e faunistiche. Una sorta di genocidio naturale nel nome della naturalità dei luoghi.

L’oasi dei Variconi quest’anno ha già fatto i conti con il vasto incendio di qualche mese fa, quando il sindaco Petrella e l’assessore Marrandino dovettero correre sul posto per assistere al disastro. Ma a quanto pare l’ambiente a Castel Volturno riceve la dovuta attenzione solo con i concerti di Jovanotti, in quanto dal 3 agosto è depositata presso la casa comunale di Castel Volturno una segnalazione (con tanto di numero di protocollo) del Circolo Libera Caccia “Michele Piazza” ubicato in via Roma, in cui si richiede un intervento urgente per “L’Oasi dei Variconi per assenza di precipitazioni meteoriche e conseguente evaporazione dei laghetti”. I referenti del comitato hanno fatto sapere che il sindaco Luigi Umberto Petrella era stato già avvisato anche verbalmente e con lui pure l’assessore Marrandino. A quanto emerge dalla nota anche il presidente dell’Ente Riserve Pasquale Sabatino è al corrente della situazione.

Nella nota dei cacciatori di Castel Volturno si rende palese, inoltre, la loro disponibilità a collaborare per la situazione dei tanti problemi che attanagliano l’oasi dei Variconi, tra questi anche la raccolta di rifiuti indifferenziati e la sussistenza di un branco di cani randagi che attacca le specie protette che insistono in loco.

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