Berlusconi: “Mi candido al Senato”. Calenda: “Accordo con Renzi si può fare”

di Redazione

“Ci sto pensando, perché ho avuto pressioni da parte di tantissime persone, non solo da parte di Fi. Quindi penso che alla fine mi candiderò al Senato”. Lo ha detto il presidente di Fi, Silvio Berlusconi, ospite di “Radio Anch’io” su Radio Raiuno. – continua sotto – 

“Meloni premier? Chi ha più voti sarà proposto al capo dello Stato” – Quanto all’ipotesi di Giorgia Meloni premier, il Cav ribadisce: “Noi abbiamo sempre detto che chi ha più voti verrà proposto al capo dello Stato come candidato-premier. Se sarà Giorgia Meloni io sono sicuro che si dimostrerà adeguata al difficile compito”.

“Pd impegnato a creare nuovo Cnl, ridicolo” – Quindi, nel commentare l’allarme lanciato dai leader del centrosinistra sui rischi di autoritarismo in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni, Berlusconi spiega: “Ho l’impressione che questa preoccupazione sia molto enfatizzata dalla sinistra. Il Pd in questi giorni sembra impegnato a creare un nuovo Cnl, come se si trattasse di liberare il Paese dal nazismo. Tutto questo è un po’ ridicolo e non fa bene di certo alla qualità del dibattito politico. In Europa c’è molta più maturità, più responsabilità, più rispetto per noi e per l’Italia”. “Io non mi appassiono molto a questa competizione – ha aggiunto Berlusconi – mi interessano molto di più le cose da fare per caratterizzare il centrodestra di governo”, ha aggiunto.

“Flat Tax conviene” – “Non è corretto dire che la flat tax costa, almeno nel medio periodo, al contrario fa crescere le entrate dello Stato: con la flat tax evasione e elusione diventano meno convenienti e quindi emerge tutto il Pil sommerso; in secondo luogo lo stimolo che ne deriva fa crescere occupazione, consumi, investimenti e le entrate pubbliche. Cosi la necessità di spesa sociale diminuisce”. – continua sotto –  

Calenda: “Ci sono premesse per accordo con Renzi” – L’intesa elettorale tra Azione e Iv, si farà: “spero di si’. Ci sono tutte le premesse. Io con Renzi ho governato quattro anni, abbiamo sempre litigato però le cose le abbiamo fatte”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato a ‘Omnibus’ su La7, sottolineando che “delle alleanze elettorali non me ne frega nulla, se riesco a farle bene ma non rinuncio alla nettezza di quello che voglio fare. Il Paese deve uscire da questo impasse, per cui l’Italia non riesce a fare mai le cose normali”.

“Di Maio si è insediato al Mise senza saperne nulla” – Il leader di Azione torna poi sullo scontro con Di Maio. “Io non ho mai pensato che Di Maio non avesse i titoli per candidarsi. Quello che mi ha colpito di Di Maio, che non aveva alcuna esperienza di governo, è che ha voluto il Ministero dello Sviluppo Economico che raggruppa 4 ministeri. Ma Di Maio ha detto non mi basta, ne voglio un 5: il ministero del Lavoro. Quando io ho fatto il ministro ero molto spaventato, mi sembrava una cosa enorme. Invece Di Maio è arrivato, ha rimosso tutte le persone che c’erano prima, ha messo i suoi; poi ha cancellato Impresa 4.0, ha rimesso in discussione i piani sull’Ilva, sulla Tap… senza saperne nulla. Il problema non è l’origine delle persone ma la loro capacità di prepararsi per fare il proprio lavoro. Io a Di Maio imputo la mancanza di umiltà. Basta pensare che al momento di insediarsi non ha voluto fare nemmeno il passaggio delle consegne con il ministro precedente”.

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