Napoli, testimone antiracket aggredito nella sua pizzeria. Morra denuncia: “Lo Stato cosa ha fatto?”

di Redazione

“Davanti all’episodio che vi sto per raccontare, avvenuto due settimane fa, ci si domanda: lo Stato, con le sue istituzioni sul territorio, cosa ha fatto? Secondo voi, dal punto di vista di un cittadino onesto, questo è giusto?”. Se lo chiede Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, dopo l’ennesimo episodio sgradevole occorso a Mario Granieri, il titolare della pizzeria “Mannesi Terra Mia”, situata in zona Decumani di Napoli, diventato un simbolo della lotta al racket dopo che alcuni anni fa denunciò le intimidazioni ricevute dalla camorra. – continua sotto – 

L’ultimo episodio, di cui è stato suo malgrado protagonista, insieme alla moglie e alla figlia, è avvenuto lo scorso 15 maggio. Episodio che viene raccontato da “Il Mattino” e ripreso dal presidente Morra in un suo post.

«Una brutta storia – si legge – che inizia poco dopo che Mario, come ogni giorno, alza la saracinesca del suo locale, iniziando i preparativi per il pranzo. Insieme a lui c’era la moglie Italia, incinta di qualche mese, e la figlia, studentessa al conservatorio. Sembrava una domenica come tante, ed invece non è stato così. Mentre Mario era impegnato nelle sue faccende, un ragazzo, poco più che adolescente, è passato dinanzi alla pizzeria e ha incrociato il suo sguardo con Mario. È stata la scintilla che di lì a poco avrebbe appiccato l’incendio. Il ragazzo, infatti, non era un semplice passante, ma il rampollo di una famiglia nota della zona con cui i Granieri, già in passato, avevano avuto dei dissidi. “Perché mi stai guardando?”, ha inveito contro Mario che, in tutta risposta, lo ha invitato ad andare via e “a non fargli perdere tempo”.

La questione si sarebbe potuta chiudere in quel momento e, invece, il ragazzo ha chiamato i rinforzi. Passano appena una decina di minuti che all’interno della pizzeria piombava come una furia sua madre. “La dovete finire di dirci le parole”, ha urlato contro Mario e sua moglie, accusandoli di aver offeso non solo suo figlio, ma la sua intera famiglia. Accuse cui i Granieri, marito e moglie, si sentono di rispondere. I toni si alzano al punto che una piccola folla di residenti e di passanti si accalca dinanzi al locale per capire che sta succedendo. È Italia a mettere fine alla lite verbale quando, preso il cellulare, decide di chiamare i carabinieri. In pochi minuti i carabinieri arrivano dinanzi al locale, ma la donna si è già allontanata. L’unica cosa che i militari hanno potuto fare è ascoltare il racconto di Mario e di sua moglie ed invitarli a formalizzare il tutto in caserma. – continua sotto – 

“Fra mezz’ora vi devo chiamare di nuovo”, dice Mario ai carabinieri. Parole profetiche perché, poco dopo dinanzi al locale, arriva un uomo in sella a uno scooter. E’ il fratello della donna che aveva fatto irruzione nel locale inveendo contro la coppia. È Italia a vederlo per prima e, comprese le sue intenzioni, gli chiede di andarsene perché, nel frattempo, sono arrivati i primi clienti. L’uomo, pregiudicato della zona, però, non è affatto intenzionato a mollare la presa. A questo punto è Mario ad intervenire: “Non è il momento, passa più tardi, ci sediamo e parliamo da uomo a uomo”. Parole che l’uomo percepisce come una sfida perché, in un istante, si precipita nel locale. “Che vuoi fare? Ti devo sparare, la dovete finire, ti devo uccidere”, urla contro Mario. A nulla servono gli interventi di Italia e di sua figlia per placarlo. La ragazza viene anche offesa dall’aggressore che, però, quando Mario abbozza una reazione, batte in ritirata.

La sua, però, è solo una finta perché poco dopo ritorna sui suoi passi, accompagnato però da una decina di persone che irrompono nel locale e, incuranti della presenza dei clienti, danno inizio a una vera e propria rissa. Caschi alla mano, cercano di colpire non solo Mario, ma anche sua moglie e sua figlia che alla fine sono costretti a ricorrere alle cure dei medici. A placare il branco è solo la notizia che qualcuno ha chiamato i carabinieri.

A scrivere la parola fine a questa vicenda, però, non basta l’arrivo delle pattuglie dell’Arma. Nonostante la presenza dei militari, infatti, alcuni aggressori tornano sui loro passi e riprendono a minacciare Mario e Italia che, nel frattempo, vengono raggiunti dai loro familiari. La situazione rischiava di diventare assai pericolosa e solo l’esperienza dei Carabinieri presenti è riuscita a disinnescarla Sul posto, infatti, vengono fatte confluire altre pattuglie e questo placa gli animi. Tuttavia, Mario e la sua famiglia sono costretti a chiudere la pizzeria da dove, nel frattempo, i clienti, spaventati da quanto accaduto, sono fuggiti senza nemmeno pagare il conto. Non è tutto. I coniugi Granieri, che dopo tanti sacrifici avevano ripreso le redini della loro attività dopo aver denunciato richieste estorsive nel 2019, vivono ora nella paura. E l’attività continua ad essere chiusa».

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