Aversa – Ospedale Moscati nel caos, Santarpia: “Rafforzare medicina territoriale, ma occorrono anni”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Il Consiglio comunale aperto sulla situazione dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” è stato solo il punto di partenza per un percorso che deve portare all’istituzione di un Dea di II livello. Il giorno dopo la partecipatissima seduta consiliare, aperta a cittadini e istituzioni, voluta dalle opposizioni, primo firmatario l’esponente Dem Paolo Santulli, che ha visto la presenza del direttore generale dell’Asl Caserta, Ferdinando Russo, si tirano le prime somme e, soprattutto, si traccia il percorso che dovrebbe portare ad un miglioramento del presidio ospedaliero aversano che, come hanno unanimemente riconosciuto tutti i partecipanti, raccoglie un bacino d’utenza di 300mila abitanti non solo dall’Agro ma anche di diversi comuni dell’hinterland settentrionale di Napoli. – continua sotto –

A chiarire il percorso è proprio Santulli: «Sono soddisfatto per quanto prodotto. Le presenze importanti in consiglio hanno dimostrato e confermato l’attenzione e la preoccupazione legata ai disagi dell’ospedale Moscati. Ci tenevo a precisare che il Comitato permanente che è scaturito può essere partecipato anche dai sindaci, ma sarà essenzialmente composto dai capi gruppo consiliari di tutti i comuni dell’Agro». «Esiste già – ha continuato Santulli – un’analisi delle priorità da sottoporre al presidente della Regione e al direttore generale. Come è emerso nel corso del dibattito, l’obiettivo massimo sarebbe traghettare il Moscati a Dea di II livello, per consentirgli l’autonomia gestionale. Un legittimo risarcimento dopo lo scippo della direzione generale dell’Asl CE 2. Il Consiglio di ieri è stato un punto di partenza».

«Al di là degli investimenti infrastrutturali che pure ci sono stati, – ha dichiarato da parte sua il sindaco di Frignano, Lucio Santarpia, che è anche addetto ai lavori, quale docente emerito della facoltà di Medicina dell’Università Vanvitelli – credo che il problema reale sia quello della carenza di organico a fronte dell’enorme domanda di assistenza. Bisogna rafforzare la medicina territoriale per non ingolfare il pronto soccorso. Il direttore Russo ci ha assicurato che si sta lavorando in questo senso, ma sono necessari anni per cui la situazione al Moscati continuerà a peggiorare sino a quando non si perfezioneranno i presidi territoriali. L’errore fu quello di non accettare nel post terremoto del 1980 il policlinico nella Maddalena. Era tutto pronto, ma gli ostacoli sorsero proprio ad Aversa. Ora bisogna capire come possiamo essere utili noi sindaci dell’Agro in questa battaglia che è di tutti».

«L’incontro sulle problematiche relative al Moscati – secondo il sindaco di Trentola Ducenta Michele Apicella – ha rappresentato, certamente, una buona occasione per evidenziare le numerose criticità che affliggono da tempo tale struttura. Accogliamo con favore le parole del manager dell’Asl riguardo gli investimenti presenti e futuri nella sanità casertana e aversana. Allo stesso tempo, ci auguriamo che quanto venuto fuori dal confronto, sia tenuto nella dovuta considerazione dai vertici aziendali affinché possano essere adottati tutti i provvedimenti e messe in campo tutte le attività e strategie per colmare le lacune e per eliminare i ben noti disagi all’utenza. Se ciò non sarà, saremo di fronte all’ennesima inutile passerella. L’ospedale Moscati richiede la massima attenzione considerato l’elevata utenza che raccoglie quotidianamente». – continua sotto –

Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Alfonso Oliva: «Sono convinto che il Consiglio comunale aperto richiesto da noi consiglieri di minoranza sia stato utile non solo per Aversa, ma per tutto l’Agro ed anche per i comuni a nord di Napoli, nella misura in cui abbiamo sensibilizzato il direttore generale e i consiglieri regionali a fare sinergia con la direttrice sanitaria al fine di implementare la forza lavoro soprattutto al pronto soccorso. Non va sottovalutato, però, che nell’ospedale aversano ci sono alcuni reparti che sono di eccellenza, ad esempio pediatria, oculistica ed ortopedia sono il nostro fiore all’occhiello».

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